Il Procuratore Capo di Reggio Emilia, Marco Mescolini, rischia di dover lasciare il suo ufficio per “incompatibilità ambientale”. Ne dà notizia l’agenzia Ansa.
La Prima Commissione del Csm gli ha aperto infatti la procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità. A quanto si è appreso a far finire nei guai il magistrato un presunto pressing per essere nominato procuratore di Reggio Emilia emerso dalle chat contenute nel cellulare dell’ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati radiato dall’ordine giudiziario con l’accusa di aver tentato di condizionare le nomine ai vertici delle procure.
Agli atti della Commissione ci sono le chat tra Mescolini e Palamara allora capogruppo di Unicost al Csm. A Mescolini verrebbe anche contestata la gestione della procura, messa in discussione dall’esposto di alcuni sostituti- già ascoltati dalla Prima Commissione- per la scarsa circolazione interna delle notizie sull’attività dell’ufficio. Il magistrato sarà sentito nei prossimi giorni. Interpellato sulla vicenda, ha preferito non fare commenti.

A chiedere per primo in città le dimissioni di Mescolini dal ruolo di Procuratore fu il Portavoce di Fratelli d’Italia Marco Eboli nell’agosto scorso. Fra la solidarietà di Pd, Sindacati e avvocati reggiani nei confronti di Mescolini, il j’accuse di Eboli apparì per taluni una fastidiosa nota stonata, tanto da essere accusato, in particolare sui social, di eccessivo e ingiusto accanimento nei confronti del Procuratore che pure aveva ribadito di “non aver mai mendicato favori, tantomeno a Palamara” (leggi qui).
A distanza di quattro mesi pare che ora sia la Prima Commissione del CSM a suggerire a Mescolini l’opportunità di lasciare la Procura di Reggio Emilia.
Contattato da NextStopReggio, Marco Eboli ha dichiarato: “Attendo gli sviluppi. Ricordo solo che il 13 agosto scorso inviai alla stampa una lettera aperta al Procuratore della Repubblica Mescolini invitandolo a prendere in esame l’ipotesi delle dimissioni, dopo aver citato una serie di “fatti curiosi” (Leggi qui).
Intanto c’è chi ha presentato Esposti anche per anomalie accadute negli ultimi anni presso il palazzo di Giustizia a Reggio Emilia, fra procedimenti penali mai attivati, denunce penali sparite più volte, e una causa penale che coinvolge periti del Tribunale archiviata in modo anomalo con tanto di perdita del fascicolo di causa (ndr, e conseguente impossibilità di proseguire in altri gradi di giudizio). Circostanze che verosimilmente potrebbero portare anche al coinvolgimento della Corte di Giustizia Europea.
Marina Bortolani
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