“Il vero volto delle Sentinelle in Piedi e le minacce sui social”, di Alberto Nicolini (Arcigay)

Sabato mattina abbiamo assistito allo spettacolo desolante – ma lecito – di una cinquantina di “sentinelle in piedi” in Piazza Prampolini, che manifestavano contro l’inclusione di “genere, orientamento sessuale, identità di genere e sesso” tra le aggravanti per crimini d’odio e istigazione oggi già previste dalla legge Mancino (che dal 1993 includono “motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”).

Personalmente ho ritenuto fosse mio dovere assistere alla manifestazione a debita distanza, seduto a un caffé con amici, e – assistendo a una manifestazione noiosa, di pochissimi contenuti, nel disinteresse dei reggiani che ormai conoscono bene questi movimenti.

Alla manifestazione hanno pubblicamente aderito alcuni rappresentati politici di Fratelli d’Italia e della Lega, il che non stupisce affatto. In occasione delle elezioni comunali del 2018 infatti,FI, FdI e Lega si proponevano esplicitamente di eliminare il protocollo contro l’omotransnegatività. Gli è andata male, ma in compenso è andata bene alla cittadinanza tutta.

La manifestazione si è svolta nel disinteresse generale. Tale parvenza di pacificità è durata tuttavia 24 ore. E’ di pochi minuti fa, infatti, la minaccia via social di uno di quei personaggi di estrema destra che non vivono di luce propria, Gabriele Delaiti, che risulta essere portavoce di “Reggio Emilia Identitaria” e “La Rete per un Blocco Nazionale” (nata da una scissione del movimento di estrema destra Forza Nuova). Secondo Delaiti, i militanti di questo gruppo di estrema destra coinvolti in questa manifestazione erano tali da rendere la loro presenza “massiva”.

Dopo aver accusato il sottoscritto di “soliti beceri e infamanti turpiloqui” (non si sa bene di cosa parli) ha scritto a commento di un mio post su FB sulla raccolta firme “femminismo è inclusione” a favore della legge, un’offesa alla mia persona (quello si turpiloquio, e nero su bianco!), seguita da un minaccioso “ci vediamo presto non come stamane”.
Cade così la maschera “pacifica” delle sentinelle, così come la pretesa di essere garanti della “libertà di opinione”, visto che non avrei nemmeno il permesso di stare al bar a chiacchierare privatamente con amici.

I personaggi politici reggiani che hanno appoggiato la manifestazione sono ancora convinti che in Italia vada tutto bene e non sia necessaria una legge? Posso assicurare che a offese e minacce siamo abituati da anni di attivismo e vita privata, e che queste parole miserrime non spostano di un millimetro la nostra lotta a favore dell’eguaglianza. Ma cosa ne pensano i rappresentanti politici che erano in quella piazza del paradosso per cui questa gente teme per la propria “libertà di opinione” a causa delle persone LGBTI*, ma poi le minacce e le discriminazioni le subiamo noi? Da parte di persone che evidentemente si sentono talmente legittimate da farlo apertamente?

Stiamo organizzando una manifestazione di sostegno alla proposta di legge Zan contro l’omobilesbotransfobia e misoginia, di cui daremo presto notizia. Sarà un momento colorato, di orgoglio, a difesa delle nostre vite, con buona pace di chi perderà il privilegio di odiare le donne e discriminare e minacciare le persone e le famiglie LGBTI*+.

Alberto Nicolini, Presidente Arcigay Gioconda