Duomo gremito per i funerali di Cecilia Spallanzani. “Ha saputo offrire la sua sofferenza al Signore”

C’era tutta la città, oggi, a dare l’ultimo saluto a Maria Cecilia Spallanzani, morta a 46 anni sabato in una clinica milanese. Laureata in Giurisprudenza e Vice Presidente della Privata Leasing, Maria Cecilia detta “Ceci”, era figlia del noto imprenditore Nino Spallanzani e di Maria Vittoria Visconti (detta “Joio”, deceduta a 57 anni nel 2004), sorella di Fernando e Maria Chiara (“Picci”) e mamma di Marta, di 11 anni, avuta con il marito Marco Masini, morto 4 anni fa d’infarto mentre stava sciando a Cortina d’Ampezzo.

Il Duomo di Reggio Emilia alle 15.30 non conteneva tutti i presenti alle esequie, costretti in diversi ad assistere alla celebrazione dal sagrato della Cattedrale. Imprenditori, professionisti, rappresentanti dell’associazionismo, politici di diversi schieramenti… la città di Reggio era unita nel medesimo dolore, quello di dover salutare per l’ultima volta Cecilia. Un saluto alla salma composta in una bara coperta di fiori bianchi, come era la purezza e il candore di Cecilia, “perchè in realtà tu ora sei qui presente insieme a noi”, ha detto il Vescovo Massimo Camisasca che ha presieduto la Santa Messa.

“Ora tu, Cecilia, vedi cose che noi non vediamo e comprendi ciò che noi oggi non comprendiamo -ha spiegato il Vescovo durante l’omelia-, ci inviti a vivere il dramma, ma non ad accettare che sia tragedia, perchè sappiamo di ritrovarti”. “Tutto ciò che Cecilia poteva fare e donare -ha evidenziato Sua Eccellenza ricordando il suo costante impegno nel volontariato- l’ha fatto. Cecilia è come un vaso di profumi che si è rotto tanti anni fa e i profumi si sono sparsi coinvolgendo tantissime persone”.

Toccanti durante la cerimonia le preghiere delle amiche di una vita, come quelle di Veronica Vallery e Patrizia Rossi, che hanno ricordato con commozione l’importanza di Cecilia nelle loro vite, il coraggio avuto durante la malattia, il sorriso contagioso in ogni cosa e il vuoto incolmabile che lascerà ora. Ma in tutti i messaggi delle sue amicizie emergeva la speranza. La speranza di una vita altrove dalla quale Cecilia, dopo aver riabbracciato la mamma Joio e il marito Marco, continuerà a proteggere e aiutare tutti come faceva in questa vita.

Particolarmente toccanti anche le parole di Mons. Gianfranco Gazzotti, che conosceva Cecilia fin da bambina: “Quando fui nominato parroco della Cattedrale avevi solo 11 anni. Ti ricordo già allora sempre sorridente e solidale in tutte le cose che facevi. Poi a 30 anni è iniziata la tua via crucis durata 16 anni. Successivamente la perdita della tua cara mamma e di tuo marito… Viene da chiedersi, perchè tante prove così dolorose a questa famiglia? La risposta ce l’ha data Cecilia: ce lo dimostra il suo lungo percorso di fede e anche i suoi pellegrinaggi a Lourdes. Cecilia sapeva offrire la sofferenza al Signore: “Sia fatta la tua volontà” ”.

Don Gazzotti ha rivolto anche un pensiero all’adorata figlia di Maria Cecilia: “Cara Marta, ho visto le tue lacrime… Sappi che anche Gesù ha pianto davanti alla morte dell’amico Lazzaro. Nel silenzio troverai la pace nel tuo cuore”. Infine ha ricordato le parole di Papa Francesco che Maria Cecilia scelse per la morte del caro marito Marco: “Signore, fa che non smarriamo mai il nostro cammino”.

Marina Bortolani, @nextstopreggio

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