Coronavirus, precauzioni anche in Tribunale, ma l’attività della Giustizia prosegue

Proseguono le ordinarie attività nel Palazzo di Giustizia di Reggio Emilia, ma con le dovute precauzioni diramate ieri in una nota dal Tribunale e dalla Procura di Reggio Emilia.

“Non essendo stati assunti dalle autorità competenti, né a livello nazionale, né a livello locale, provvedimenti di chiusura, l’attività giudiziaria dovrà essere regolarmente svolta. In attesa di un pronunciamento dei Capi Corte, sono previste comunque precauzioni. In particolare, i soli soggetti autorizzati a non comparire – siano essi parti processuali, difensori, testimoni, consulenti, periti – sono coloro che provengono dalle zone del cosiddetto focolaio (nelle province di Lodi e Padova), per le quali è stato disposto dal ministero e dalle regioni di provenienza il divieto di allontanamento. I residenti in queste zone dovranno comunicare le assenze, che saranno considerate come legittimo impedimento, con il conseguente rinvio dell’udienza.Previste anche altre precauzioni, come udienze a porte chiuse o limitando l’accesso all’aula alle persone strettamente necessarie, evitando di far affluire troppe persone contemporaneamente, sempre nel rispetto della pubblicità dell’udienza.

La presenza dei difensori e delle parti processuali va limitata allo stretto necessario, evitando di portare in udienza assistenti, stagisti, collaboratori.”.

“Il personale tutto, compresi i magistrati professionali e onorati, è tenuto ad attenersi alle misure igieniche raccomandate dal ministero della Salute. Le udienze penali e civili saranno regolarmente tenute con l’avvertenza per il foro di autolimitare la presenza in udienza al numero indispensabile, evitando di coinvolgere le parti personalmente ove non espressamente convocate, i praticanti e i tirocinanti.

Il singolo magistrato valuterà l’opportunità di disporre rinvio, eventualmente in via preventiva fuori udienza, dei processi che per numero di parti interessate non consentano il rispetto delle regole igieniche precauzionali.

La richiesta di rinvio, o di giustificazione della mancata comparizione, per esigenze di tutela della prole determinata dall’ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado è equiparata a legittimo impedimento.

Si raccomanda all’utenza in genere di limitare l’accesso agli uffici giudiziari per esigenze correlate alla celebrazione delle udienze, ovvero al deposito di atti urgenti”.

nsr

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