Concerto a Reggio Emilia che inneggiava alle Brigate Rosse: indagato il presidente di Arci Tunnel Marco Vicini

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Il presidente del circolo Arci Tunnel, Marco Vicini è indagato per istigazione a delinquere dopo aver ospitato il 1 Maggio nel locale il  che durante l’esibizione sul palco ha sventolato le bandiere del Brigate Rosse e cantato canzoni con testi che inneggiavano a uno tra i più brutti periodi della storia italiana.
Marco Vicini sarà interrogato in Questura a Reggio Emilia dai poliziotti della Digos, coordinati dal dirigente Lucio Di Cicco, martedì 10 maggio dalle ore 15.30.

Marco Vicini

Immediata la movimentazione dei Carc che hanno organizzato contemporaneamente un presidio di solidarietà nei confronti di Vicini davanti alla Questura che Andrea Scarfone spiega sui social: “Non rimarremo in silenzio davanti a questa intimidazione bella e buona: Marco Vicini è indagato per “istigazione a delinquere” (art. 414 cp) per il solo fatto di aver ospitato, nel circolo Arci Tunnel, la Festa dell’Unità Comunista e il concerto della P38 LaGang. L’assurdità di questa vicenda è palese”.

Nel frattempo, in questi giorni i quattro componenti del gruppo trap ‘P38 – La Gang’, sono stati denunciati per apologia di reato dalla Digos di Pescara dopo un’analoga esibizione al circolo Arci Scumm di Pescara la sera dello scorso 25 aprile dopo due esposti in Procura, uno dei quali a firma di Bruno D’Alfonso, uno dei tre figli di Giovanni il carabiniere pennese di 44 anni ucciso dalle Brigate Rosse il 5 giugno 1975 nello scontro a fuoco alla cascina Spiotta per la liberazione dell’industriale Vittorio Vallarino Gancia.
Denuncia per ora contro ignoti considerato che i componenti del gruppo sono anonimi: adottano nomi di fantasia e indossano passamontagna bianchi.

nsr
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