Alizada Khaliq, noto vignettista anti-talebani, chiede dall’Afghanistan urgente asilo politico. Vive nascosto e insieme alla sua famiglia rischia la vita. NextStopReggio l’ha intervistato

La situazione in Afghanistan è sotto gli occhi di tutti: i talebani hanno preso il potere e in tanti tentano di fuggire da un paese che ogni giorno aggiunge un tassello in più per la creazione di un Emirato islamico. Rimarranno per sempre indelebili agli occhi del mondo intero le immagini dei tentativi disperati di fuga dall’aeroporto di Kabul, con neonati lanciati ai soldati attraverso il filo spinato.
Purtroppo non tutti sono riusciti a scappare.
Alizada Khaliq, sposato e con due figli, è un artista, un fumettista politico che da sempre collabora con importanti quotidiani afghani pubblicando vignette anti-talebani e a favore dei diritti umani.
Questa sua battaglia politica, attraverso immagini artistiche che ora ospita ora anche NextStopReggio, l’hanno condannato a morte: i talebani vogliono ucciderlo. Per questo motivo vive spostandosi continuamente insieme alla famiglia, non sapendo se il giorno dopo sarà ancora vivo.
E’ urgente un aiuto affinchè possa ottenere asilo politico in Italia, una solidarietà che potrebbe salvare la vita a lui, alla moglie e ai due figli piccoli. Per questo cerca -non senza difficoltà- di contattare giornalisti sensibili alla sua storia.
NextStopReggio, l’ha intervistato.
***

Alizada, è diventato famoso per le sue vignette anti-talebani pubblicate sui principali quotidiani afghani. Puoi parlarcene?
Collaboro ininterrottamente da vent’anni con due giornali, pubblicando circa 4.000 vignette che hanno sempre avuto come tema i diritti umani, l’Islam politico e i talebani contrari ai valori moderni e nemici della democrazia.
Combatterò per sempre a favore dei diritti umani, per la libertà, l’uguaglianza, e l’uguaglianza di genere.

Quanto sono stati apprezzati dai lettori i tuoi fumetti?
La gente odia i talebani e quindi accoglie positivamente le critiche, anche se il livello di lettura dei giornali non è molto alto.

Ora che i talebani hanno preso il potere, come sta vivendo questo delicato momento?
In condizioni estremamente difficili. Mi sposto continuamente vivendo in diversi posti, o a casa di parenti stretti. Sono praticamente sempre nascosto, utilizzando il necessario che si può avere, talvolta stando in una tenda. Indosso maschere e occhiali quando esco per non essere riconosciuto. Ho perso il lavoro e di conseguenza non ho soldi.
Ho fatto del mio meglio per uscire dal processo di evacuazione, immagino che anche lei abbia visto le foto dell’aeroporto, ma non sono riuscito e ora non so cosa mi accadrà.

Come vede il suo futuro nell’immediato?
Sono molto preoccupato, non so cosa succederà domani: se cadrò nelle mani dei talebani mi uccideranno, perchè questa è la logica dei talebani.

Il governo italiano può aiutarla?
Certamente, ma non solo. Chiedo aiuto alle persone, agli attivisti civili e ai rispettati funzionari del Governo italiano di concedermi asilo. La mia vita è in serio pericolo a causa dell’uscita delle vignette politiche anti-talebani che ho pubblicato.

Marina Bortolani, @NextStopReggio

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:

Intervista al regista Hazara dell’Afghanistan Amin Wahidi: “Tutta la verità sull’Afghanistan taciuta dai media. E’ presto parlare di Emirato Islamico. Ecco come Reggio Emilia può aiutare il mio popolo”