“A Cuba la Polizia colpisce il popolo in rivolta”. L’appello dei cubani residenti a Reggio Emilia: “Aiutate il nostro Paese! Stanno morendo civili innocenti. Nessuno in Italia sta informando della violenta repressione!”

Mentre Reggio Emilia si sveglia dopo una notte di festeggiamenti spensierati per la vittoria dell’Italia contro l’Inghilterra, a circa 9.000 km di distanza un popolo sta soffrendo a seguito dei violenti scontri in strada con la Polizia.

A Cuba le forze di Polizia del Governo cubano stanno attaccando i manifestanti che sono scesi nelle vie di Ciego de Avile, Santiago e l’Havana: il popolo cubano di ogni età e sesso è sceso in piazza pacificamente (guarda il video) per chiedere al governo di andarsene, ma viene colpito con manganelli e pietre.

“E’ una repressione violenta senza precedenti nella storia del nostro Paese!”, sono le grida disperate di un cubano residente a Reggio Emilia che insieme ad altri cubani residenti nel reggiano stanno organizzando pullman per manifestare davanti all’ambasciata cubana a Roma. L’uomo, 40enne, ha contattato la redazione di NextStopReggio per chiedere aiuto: “Per favore aiutate il nostro il popolo attraverso la libera informazione! A Cuba hanno staccato la corrente e oscurato internet perché non si diffondano nel mondo le notizie di una tragica realtà che ha già fatto morti nella popolazione civile, fra cui un ragazzino di 13 anni”.
“Díaz-Canel (ndr, Presidente di Cuba dal 10 ottobre 2019) ha ordinato ai difensori del sistema di reprimere i manifestanti in strada, durante un discorso alla televisione nazionale. Questi difensori includono sia le forze di polizia repressive, che i ricorrenti distaccamenti di pronto intervento, composti da militanti del partito comunista e giovanili”.

Ho ricevuto poco fa questo messaggio da un amico che vive a l’Havana: “Non abbiamo elettricità, acqua o Internet. Non possiamo comunicare con nessuno, siamo riusciti a connetterci con una VPN. La polizia è vestita in borghese, picchia e uccide perché resti il ​​popolo rivoluzionario e non loro. Si prega di segnalare!! E prega per noi”.

Il 40enne cubano cittadino italiano è già stato “segnalato” dalle autorità cubane e non può tornare a Cuba: “Una punizione che viene applicata a chi, nato dopo il 1959, ha osato criticare il Governo o partecipare a manifestazioni pacifiche per porre fine ad anni di oppressione comunista”.

Gli oppositori del Governo cubano di tutto il mondo stanno chiedendo aiuto in ogni stato e città per porre fine alla repressione in atto, in particolare chiedono al Governo americano di intervenire militarmente. “Spiace constatare che ad oggi in Italia nessuno ha riportato alcuna informazione di ciò che sta avvenendo a Cuba. E’ una tragedia che va condannata da qualsiasi parte del mondo. Chiediamo solidarietà, chiediamo di aiutarci a liberare la nostra amata Cuba dagli oppressori. Cuba deve finalmente diventare libera!”.

Marina Bortolani, @nextstopreggio.it

[ngg src=”galleries” ids=”275″ display=”basic_thumbnail”]