Vertenza Educatori, striscioni in circonvallazione dopo il nuovo DPCM su emergenza Covid

Eccoci qua, l’anno scolastico è iniziato da un mese e mezzo e ci troviamo di nuovo in emergenza sanitaria e ora con il nuovo DPCM che riporta la DAD nelle scuole superiori. Cosa succederà al personale educativo impiegato nelle scuole e nei territori? Il Comune intende di nuovo ridurci le ore; chiederci di lavorare da casa con i nostri strumenti digitali e di rendicontare ogni singola telefonata? Ci ritroveremo ancora una volta con contratti a tempo indeterminato trasformati in contratti a cottimo? Il comune di Reggio Emilia, come quelli della Provincia, hanno potuto non riconoscere il monteore complessivo grazie al meccanismo di appalto con cui eroga i servizi e grazie alla scelta politica di non applicare l’articolo n° 48 del decreto Cura Italia che permetteva ai comuni di utilizzare i soldi messi a Bilancio per i servizi. Continuerà a farlo in caso di nuova chiusura delle scuole in presenza? Durante il periodo Estivo si è svolta infine la Gara per la gestione dei servizi di integrazione scolastica, i servizi di educativa territoriale (tra cui L2), il servizio di ingresso anticipata e uscita posticipata. Qui potremmo dire : “dopo il danno la beffa”.

Alcuni degli elementi macroscopici che sono emersi dalla sua lettura sono il non rispetto della Delibera della Giunta Comunale del 3 maggio 2018 (delibera I.D. N84) che imponeva all’amministrazione la formulazione di gare per la gestione dei servizi alla persona con il 20% di punteggio relativo all’offerta economica; imponeva l’impossibilità di assegnare punteggio a migliorie in termini di ore; imponeva di svolgere gare pluriennali e non di un solo anno. Avevamo ottenuta quella delibera grazie ad un percorso collettivo e ad un tavolo di lavoro con il vicesindaco di allora M. Sassi. Ora sembra carta straccia. Com’è possibile? Oltre a ciò il Bando contiene un importante riduzione oraria dei monteore di lavoro, per gli educatori territoriali ( 8 ore in meno al mese) e in particolari per i coordinatori (da 32 ore a 17 ore settimanali); un ripensamento dei servizi territoriali incentrati definitivamente su un supporto e approfondimento della didattica e del curricolo scolastico; la gestione di servizi di sorveglianza, senza alcun obiettivo educativo, come l’ingresso anticipato e l’uscita posticipata; una supervisione costante del coordinatore comunale su ogni passaggio lavorativo.

Ancora una volta il meccanismo degli appalti rende chiaro il suo fine: poter gestire un servizio pubblico al minor costo possibile. Esternalizzando l’ultimo anello della catena (gli educatori), a cui viene chiesta giustamente professionalità qualificata ma che poi vanno bene anche per fare mera sorveglianza e non vengono coinvolti minimamente in una valutazione e riprogettazione dei servizi stessi. L’unico aspetto positivo introdotto, per il quale ci eravamo battuti, è stata la dichiarazione che l’educatore all’integrazione non vedrà modificato il suo monte ore in caso di assenza del bambino/a che segue. Passo importante a cui deve seguire una chiara formalizzazione di cosa può e deve fare l’educatore a scuola in questa situazione.

Rimane inoltre da formalizzare che l’educatore all’integrazione deve partecipare ai consigli di classe delle classi in cui si trova a lavorare. La prossima estate ci sarà un altro Bando per la gestione dei servizi di integrazione scolastica, di educativa territoriale ( tra cui L2), di ingresso anticipato e uscita posticipata. Come collettivo e come sindacato vorremmo confrontarci con l’amministrazione in merito ad elementi di criticità e a possibili soluzioni che dal nostro punto di vista migliorerebbero la qualità dei servizi e delle nostre condizioni di lavoro. Chiediamo troppo? E’ da Novembre 2019 che richiediamo all’assessora R. Curioni e al Sindaco L. Vecchi la possibilità di aprire un tavolo di confronto in merito a tre punti: la costruzione della figura dell’educatore di plesso; la costruzione di bandi di 12 mesi; un percorso di reinternalizzazione dei servizi. Non abbiamo mai avuto risposta. Il 14 Settembre, primo giorno di scuola, abbiamo fatto un’assemblea pubblica sotto il comune per ricordarci e ricordare a tutti cos’è successo nei mesi passati. In quella occasione, una nostra delegazione è stata ricevuta dal Presidente del Consiglio Comunale M. Iori il quale si era preso l’impegno di coinvolgere la collega Curioni per effettuare un primo incontro. Ad oggi nessuna risposta.

ADL Cobas e Collettivo EDUKI Reggio Emilia