Non sarà tra le più abbondanti, ma la vendemmia 2019 si prospetta tra le migliori degli ultimi vent’anni in termini di qualità.
Le previsioni di Confcooperative parlano, infatti, di un raccolto che dovrebbe attestarsi un po’ al di sopra di 1.400.000 quintali (in flessione del 10-15% rispetto ad un eccezionale 2018, ma in linea con la produzione media dell’ultimo decennio) e, soprattutto, di una straordinaria qualità delle uve, favorita da un andamento climatico che, soprattutto a partire da metà luglio, è stato particolarmente favorevole.
Mentre le cantine sociali reggiane (che da sole rappresentano il 95% della produzione di vini) stanno convocando le assemblee dei soci prima dell’apertura delle operazioni di raccolta e apertura degli stabilimenti di pigiatura, ora si confida nel perdurare di queste condizioni ancora per qualche settimana, considerando anche il fatto che la vendemmia sarà leggermente ritardata rispetto al 2018 e si concentrerà nella seconda parte di settembre e nei primi giorni di ottobre.
“In termini di quantità – spiega Alberto Lasagni, responsabile delle coop agricole e agroalimentari di Confcooperative – saremo al di sotto della campagna precedente, particolarmente abbondante; parte della diminuzione va anche attribuita alle grandinate che hanno dapprima colpito le aree di Scandiano e Casalgrande e, successivamente, il correggese e il novellarese, zone in cui vi sono anche alcune aziende che affrontano situazioni drammatiche con la perdita completa del raccolto”.
Sostanzialmente ininfluenti, nonostante le pesanti preoccupazioni iniziali, si sono invece rivelati il freddo e le intense piogge di inizio maggio.
“I quantitativi previsti, uniti ad una qualità che ad oggi si presenta eccezionalmente elevata – sottolinea l’esponente di Confcooperative – lasciano prevedere un avvio di mercato in rialzo, soprattutto per i derivati dell’Ancellotta (50% dell’intera produzione provinciale), per i quali non si riscontrano scorte”. “Giacenze più basse del passato – prosegue Lasagni – interessano anche i lambruschi, e questo dovrebbe favorire un normale andamento anche per i nostri prodotti Dop e Igp, pur in presenza di scorte nazionali più elevate (soprattutto di bianchi) per i vini da tavola che competono con le nostre eccellenze”.
Ma insieme a quello delle previsioni, per le cantine sociali reggiane questo è anche il tempo dei bilanci consuntivi della vendemmia 2018 (1.600.000 quintali di uve).
“L’aumento produttivo dello scorso anno – sottolinea il responsabile delle coop agricole e agroalimentari di Confcooperative – ha naturalmente influito sulle quotazioni, che mediamente sono comunque risultate abbastanza soddisfacenti”. “Dalle prime bozze in elaborazione circa i dati di bilancio – spiega Lasagni – i prezzi di riparto delle cantine vanno da 33 a 42 euro/quintale in base alle diverse tipologie di uve”.
“In media – conclude Lasagni – analizzando i dati con riferimento ad altri fondamentali parametri economici, la PLV/ettaro dei vigneti delle nostre zone si colloca al di sopra degli 8.000 euro, tale da posizionare la redditività della viticoltura reggiana stabilmente al di sopra della media nazionale e, relativamente al territorio locale, a livelli più alti di quelli dello scorso anno”.
g.b.