“Untori” asintomatici conviventi con contagiati da Covid: i chiarimenti dell’Ausl di Reggio Emilia

In merito alle dichiarazioni di Miles Barbieri circa l’eventualità di esser stato un untore essendo risultato positivo al coronavirus (leggi qui), l’Ausl chiarisce la situazione dando al contempo risposta anche a coloro che hanno espresso dubbi analoghi (ndr, diversi lettori ci hanno inviato mail o espresso perplessità nel forum del Gruppo Facebook di NextStopReggio).

“La nostra azienda dall’inizio della pandemia si è attenuta a quanto indicato dalle disposizioni nazionali e regionali che tutt’ora prevedono che l’esecuzione dei tamponi sia riservata prioritariamente ai casi clinici sintomatici/paucisintomatici e ai contatti a rischio familiari e/o residenziali sintomatici.
Questa indicazione non è supportata solo da motivazioni di tipo organizzativo, effettuare ripetutamente decine di migliaia di tamponi rappresenterebbe sicuramente un criticità organizzativa per qualunque laboratorio, ma è sostenuta dalle posizioni dei principali organismi scientifici nazionali ed internazionali.

Ad oggi, sulla base delle evidenze scientifiche finora disponibili, il Consiglio superiore della sanità, il Ministero e l’OMS non raccomandano l’esecuzione del tampone alle persone asintomatiche; questa operazione è ritenuta secondaria rispetto all’isolamento e all’autoisolamento delle persone venute a contatto con soggetti ospedalizzati o risultati positivi al test. 

Nella nostra provincia fino alle  prime settimane di marzo le modalità per l’esecuzione dei tamponi  prevedevano esclusivamente l’effettuazione del tampone a domicilio, con considerevole dispendio di risorse e tempo di personale e la impossibilità di effettuare numeri elevati di prestazioni. Inoltre  le analisi venivano svolte presso due soli laboratori regionali abilitati. Pertanto era indispensabile dedicare tale  attività alle persone con sintomi importanti suggestivi di COVID e alle persone  più fragili.

Già dalla metà di marzo, con l’autorizzazione del laboratorio dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, quale laboratorio di riferimento, si è incrementata notevolmente la capacità produttiva di refertazioni, consentendo nelle settimane successive l’organizzazione del nuovo sistema per l’effettuazione dei tamponi con l’apertura dei 6 Drive through e degli ambulatori COVID, che hanno aumentato in modo consistente il numero di tamponi effettuabili.

In questa seconda fase, anche su indicazione della Regione, l’attenzione si è spostata più sul territorio, si è esteso il criterio di selezione per l’effettuazione dei tamponi, allargando a domicilio anche alle persone con pochi sintomi e nelle CRA anche agli  asintomatici per cercare di spegnere i focolai territoriali.

Ad oggi, complessivamente ogni giorno vengono effettuati circa 800 tamponi, destinati alle attività di sorveglianza dei contatti sintomatici, degli operatori sanitari e  anche per le persone a domicilio con sintomi lievi o per situazioni specifiche selezionate direttamente dai medici di medicina generale.

Per rendere poi più efficace l’isolamento dei contatti e dei casi si sono attivate convenzioni con strutture alberghiere per offrire opportunità alle persone impossibilitate ad isolarsi in sicurezza presso le proprie abitazioni”.

g.f.