Unindustria Reggio Emilia contro la Plastic Tax

Marco Bedogni, Presidente del Gruppo Gomma e Materie Plastiche Unindustria Reggio Emilia

Unindustria Reggio Emilia si oppone fortemente alla Plastic Tax inserita dal Governo all’interno della Legge di Bilancio, una misura che se attuata penalizzerebbe in modo irreparabile il distretto gomma-plastica reggiano, primo in Emilia-Romagna per concentrazione di imprese. Il comparto è rappresentato in Unindustria dal Gruppo Gomma e Materie Plastiche, con oltre cinquanta aziende, in cui lavorano 2.586 dipendenti, per un fatturato complessivo superiore a 500 milioni di euro.

Se l’obiettivo del Governo è quello di fare cassa, in questo modo è certamente raggiunto – afferma Fabio Storchi, Presidente Unindustria– Se invece l’obiettivo è quello di intervenire seriamente sulla conversione ecologica, il metodo è del tutto sbagliato. Così facendo si riversa su un intero distretto produttivo una campagna distruttiva a trecentosessanta gradiGli altri Paesi europei stanno affrontando il problema dell’inquinamento introducendo piani quinquennali di incentivi al riciclo della plastica e alla riduzione di plastica non riciclata. Un provvedimento come quello annunciato dal Governo italiano è invece immediato e penalizzante per consumatori, lavoratori e per le imprese, e impedisce la possibilità di pianificare e di investire in sistemi e prodotti innovativi”.

La direttiva europea che vieta l’utilizzo di plastiche monouso entro il 2021 ha già imposto alle aziende investimenti importanti nella riconversione dei prodotti e dei processi produttivi – spiega invece Marco Bedogni, Presidente del Gruppo Gomma e Materie Plastiche – se a questo lo Stato aggiunge una tassa così pesante, diventa veramente difficile per questo tipo di imprese sopravvivere, sia per le piccole che per le grandi. Le imprese della plastica che operano nel territorio reggiano sono per la maggior parte dei trasformatori per i quali la materia prima incide il 50% sul prezzo del prodotto venduto, che spesso non è un prodotto finito. La misura prevista determinerebbe un incremento del 110% del costo della materia prima, più del doppio, costringendo le imprese a portare il prezzo del proprio prodotto ad un livello che il mercato non potrebbe sostenere”.

Una efficace strategia industriale – riprende il Presidente Storchi – vorrebbe che le aziende venissero accompagnate con agevolazioni e incentivi per un periodo congruo nella riconversione degli impianti o nella ricerca di soluzioni innovative, favorendo in questo modo l’innalzamento del livello qualitativo dei prodotti attraverso il miglioramento della tecnologia utilizzata. E un percorso di questo tipo non può prescindere da un confronto partecipato e collaborativo con le forze economiche e sociali coinvolte nel settore produttivo”.

l.m.