Un muratore originario di Cutro si costituisce parte civile al processo Grimilde: accettò di lavorare a Bruxelles sulla base di promesse non mantenute

Un muratore originario di Cutro e residente a Reggio Emilia è l’unica persona persona fisica ad essersi costituta parte civile nel processo Grimilde -procedimento legato all’operazione antimafia avvenuta nella Bassa reggiana- all’udienza che si svolta giovedì mattina in Tribunale.

Avv. Erica Romani

L’uomo, difeso dall’Avv. Erica Romani, aveva rifiutato opportunità lavorative a Reggio Emilia per accettare di lavorare a Bruxelles sulla base di un regolare contratto di lavoro. Promesse non mantenute a partire dai contributi non versati. Un danno che ha comportato gravi conseguenze nella vita del muratore a seguito delle quali chiede un risarcimento.

Sono diversi i capi di imputazioni che riguardano i 22 imputati nel processo Grimilde: dall’associazione mafiosa, truffa, intermediazione illecita, trasferimento fraudolento di valori fino allo sfruttamento del lavoro. Imputazioni che si intersecano in vicende legate alla famiglia Grande Aracri di Brescello.
Per quanto riguarda la costituzione di parte civile, oltre a sindacati e associazioni, emerge quella del Comune di Cadelbosco Sopra, presente in aula attraverso il vicesindaco Giuliana Esposito. Cadelboso è stato territorio di importanti operazioni antimafia negli ultimi anni e l’amministrazione ha voluto così dare un segnale forte di contrasto e di lotta alla criminalità organizzata.
A seguito di problematiche relative alle notifiche, l’udienza è stata rinviata all’8 febbraio.

nsr