Sono passati diversi giorni da quando il presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, ha dichiarato ai media che si sarebbe intrapreso, di concerto con il commissario Venturi e l’assessore alla sanità Donini, uno screening di massa con l’esecuzione di tamponi, in via prioritaria, per tutto il personale del servizio sanitario regionale “ma ad oggi -spiegano i sindacalisti di SGB (Sindacato Generale di Base), risulta che nessuna campagna di tamponi è stata avviata per i dipendenti della sanità emiliano-romagnola e che gli unici tamponi che vengono eseguiti, per altro in ritardo, restano quelli effettuati per i sintomatici che sono venuti a stretto e prolungato contatto con pazienti positivi a COVID19”.
“Intanto, però, chi lavora in sanità continua ad ammalarsi e si contano già a centinaia, in tutta la regione Emilia Romagna, le denunce di infortunio all’INAIL dovute al contagio, per quanto, molto meschinamente talune direzioni aziendali hanno la tendenza a nascondere i numeri.
Inoltre, anche a seguito del decreto del ministro Speranza, sta anche accadendo che il personale sanitario in quarantena asintomatico è costretto a rientrare a lavoro anzitempo, innalzando, di fatto, il rischio di contagio e diffusione dell’epidemia da coronavirus”.
“La situazione dei tamponi è diffusamente caotica -proseguono i sindacalisti- anche per i cittadini che sono stati messi a casa in quarantena perché sintomatici e che sono in attesa di essere sottoposti al test. Infatti, una cruda realtà dell’attuale emergenza sanitaria è che vi è una carenza di reagenti (oltre alla scarsità di professionisti che possano effettuare tamponi a domicilio) che causa forti ritardi nella esecuzione dei tamponi e un considerevole sovraccarico di lavoro per i laboratori di analisi del servizio sanitario regionale.
Tutto questo perché nelle aziende sanitarie e ospedaliere dell’Emilia-Romagna le dotazioni organiche basali sono stati ridotte al minimo da anni e anni di tagli, riduzione del personale, blocco del turnover e delle assunzioni, precariato diffuso, esternalizzazione dei servizi ecc. Sicché, in piena emergenza sanitaria, si vive anche il paradosso che, per quanto vi siano strutture e posti letto a disposizione, non c’è personale sufficiente per garantire la piena funzionalità dei servizi.
“Delle migliaia di assunzioni assicurate dai tanti decreti emanati -proseguono SGB- dal governo neanche l’ombra. I bandi straordinari di reclutamento delle aziende sanitarie e ospedaliere hanno pochissima attrattiva o, addirittura, vanno deserti perché le precarie condizioni contrattuali (stipendi non all’altezza e tempi determinati) e lavorative imposte (turni massacranti, rotazione sulle strutture del territorio, niente congedi o ferie e rinuncia agli affetti familiari) sono insufficienti di fronte ai rischi troppo elevati e a misure di prevenzione e sicurezza non sempre all’altezza.
Per non parlare delle irrisorie misure adottate dal governo per far fronte alla necessità di accudire figli o familiari non autosufficienti (congedo parentale di 15 gg al 50%, bonus baby-sitting di mille euro, 12 giornate ulteriori per la legge 104).
“È ora di passare dalle parole ai fatti!”, conculdono i sindacalisti di SGB, “Per questo, come SGB, chiediamo ufficialmente a Bonaccini, Venturi e Donini di informare e comunicare giornalmente il numero dei dipendenti del servizio sanitario regionale contagiati da COVID19, ma anche di mettere in pratica, a tutela della salute di tutte e tutti, una vasta operazione di prevenzione e protezione per contrastare efficacemente la diffusione della epidemia COVID19, effettuando non solo tamponi oro-rino faringei a tutto il personale del servizio sanitario regionale, ma anche test sierologici basati su sull’identificazione di anticorpi IgG e IgM verso il coronavirus.
Chiediamo inoltre: di avviare in brevissimo tempo una grande campagna di stabilizzazione del personale di ogni ruolo del servizio sanitario regionale che, con dedizione e sacrificio, sta garantendo l’attività e l’erogazione dei servizi negli ospedali, negli ambulatori e nelle strutture territoriali anche a fronte di un elevato rischio di contagio; di avviare tutte le procedure per l’assunzione di personale con contratti a tempo indeterminato e con il riconoscimento di tutti i diritti contrattualmente fissati; di intervenire con istituti regionali a compensazione delle scarse misure poste in essere dal governo per i congedi parentali e il baby sitting; di istituire il consolidamento permanente in busta paga del bonus di 100€ introdotto dal governo solo sul mese di marzo”.
nsr