Zona stazione Reggio Emilia, i Sindacati suonano la sveglia “No al degrado, il Comune ci ascolti”

“Nella zona della stazione di Reggio Emilia non possiamo arrenderci al degrado”.
Non girano intorno al problema Cisl, Cgil e Uil in una nota unitaria che prende di petto la situazione insostenibile che si presenta in uno dei principali servizi pubblici della città, nonché primo biglietto da visita di Reggio Emilia per chi arriva nel cuore della città via treno.

 

APPELLO AL SINDACO: “RINNOVI PROTOCOLLO E LE CONVENZIONI”
Le organizzazioni sindacali spiegano di condividere le parole di qualche giorno fa del Sindaco Luca Vecchi, circa la necessità di combinare rigenerazione urbana e sociale.
Dichiarazioni rese in una intervista nella quale, però, “non c’è traccia dello straordinario protocollo firmato il 20 maggio 2020 tra le Organizzazioni sindacali confederali, i sindacati pensionati e 30 associazioni del territorio ed il Comune di Reggio Emilia”.
Il protocollo è scaduto, “da mesi siamo in attesa di una convocazione per rinnovarlo” ma nulla è accaduto. E stanno per scadere (il 31 dicembre) le convenzioni per l’utilizzo di Ca Reggio in piazza Sechi, via IV Novembre e via Turri. Ovvero i tre spazi che sono stati il cuore della rigenerazione sociale nel quartiere.
“Siamo molto preoccupati – osservano i Sindacati – e, senza azioni adeguate, il protagonismo sociale del quartiere finirà a Capodanno”.

Per capire la preoccupazione di Cisl, Cgil e Uil bisogna conoscere cosa è stato fatto. Tantissimo è la risposta: con il contributo economico del Comune e della Fondazione Manodori, dal basso e coinvolgendo cittadini e associazioni si è costruito un presidio di quartiere che ha saputo gestire e organizzare doposcuola nei centri estivi per bimbi e adolescenti, attività per gli anziani, iniziative informative per i cittadini, raccolte alimentari e di vestiario per i più bisognosi, animazioni interculturali con i bambini e le famiglie del quartiere per rafforzare l’integrazione. Tutto questo in collaborazione con la polizia locale e le altre forze dell’ordine con un presidio costante degli spazi e dei luoghi. “In un concetto: una straordinaria rigenerazione sociale che ha liberato aggregazione, solidarietà, condivisione attiva, confronto con le forze dell’ordine, con gli amministratori di condominio, con la biblioteca, coi servizi sociali e le cooperative sociali che operano in quel contesto”.

LA RIGENERAZIONE CHE RISCHIA DI SALTARE PER LENTEZZA BUROCRATICA
Quindi: che fare? Il 31 dicembre si avvicina rapidamente, così come il game over delle  esperienze sociali negli stabili di Ca Reggio, via IV Novembre e via Turri. “Sarebbe gravissimo perdere questo patrimonio per una lentezza che speriamo sia solo burocratica e non politica – chiosano i sindacati –. Auspichiamo che si possa celermente riavviare un confronto col Comune per dare risposte concrete a tutti i cittadini dell’area coinvolta”.

BENE PRESIDIO FISSO DI POLIZIA, MA NON BASTA
Cisl, Cgil e Uil non si sottraggono ad una valutazione sulla necessità di un presidio fisso di polizia in zona stazione: “E’ certamente uno strumento importante e necessario per una svolta sull’ordine pubblico e sul rispetto della legalità, purché questo servizio cammini insieme al presidio sociale fatto in questo quartiere. Integrare e coordinare istituzioni e cittadini, è così che possiamo vincere la sfida”.