Processo Cemental, Nanetti: “Valorosi magistrati della Corte d’Appello, hanno impugnato subito la Sentenza del Tribunale di Reggio Emilia”

“Le sentenze si rispettano, ma nulla vieta di commentarle. Il 9 maggio scorso secondo il Tribunale di Reggio Emilia, mio papà non morì per mesotelioma pleurico causato dall’amianto.

Con la mia famiglia e 142 iscritti all’AEAC (associazione esposti amianto Correggio), dolorosamente, ci siamo chiesti: ma com’è possibile?
Visto che mio padre in Cemental dovette respirare mattino, pomeriggio e sera “polveri killer”, per 4 anni, senza quelle protezioni già allora prescritte. Come è possibile che un giudice arrivi a questa decisione? Quando tutti i medici specialisti degli ospedali di Reggio, Correggio, Guastalla e, l’Inail, hanno scritto mesotelioma pleurico?

Oltretutto i Pm giustamente assumono periti anche per degli incidenti stradali, ma, per questo processo con malattia e morte, la Pm non incaricò nessun consulente.

Tralasciando poi quanto sia umanamente e istituzionalmente incredibile, che questo sia l’unico processo d’amianto in Italia in cui 2 ex sindaci di Correggio e Reggio (Claudio Ferrari e Giulio Fantuzzi) si sono schierati con un magnate dell’amianto, già condannato per omicidio colposo (tribunale di Reggio sentenza del 16.12.2016), piuttosto che dalla parte dei propri cittadini vittime, lavoratori e abitanti esposti. Questo la dice lunga sul perché quella fabbrica di morte rimanesse nel centro cittadino, e non in zona industriale come le fabbriche “normali”.
Per contro altri 2 ex sindaci Marzio Iotti e Maino Marchi, si adoperarono per togliere l’azienda dal centro Correggese, riconoscendone la pericolosità e testimoniandola in udienza.

Siamo distrutto dentro. Ma non ci arrendiamo, continuiamo a lottare.
E come persone colpite da una sentenza che riteniamo ingiusta, vogliamo però ringraziare pubblicamente 3 uomini: l’avvocato Ernesto D’Andrea, che dopo aver condotto ottimamente il primo grado del processo, l’8 agosto ha presentato domanda d’appello verso la sentenza; e dall’altra parte, ringraziamo la Procura Generale della Corte d’Appello di Bologna, nelle persone del Dr. Ignazio De Francisci e il Dr. Paolo Giovagnoli, che hanno accolto totalmente e rapidamente le richieste dell’Avv. D’Andrea, il 16 di agosto, quando normalmente tutti sono in ferie.

Questi due valorosi magistrati, hanno impugnato la sentenza del Tribunale reggiano. A loro diciamo grazie. Hanno resuscitato la speranza di giustizia nostra, ed anche per la dignità del lavoro e, degli imprenditori seri che s’impegnano per la sicurezza e l’ambiente”.

Andrea Nanetti, Presidente associazione esposti amianto Correggio

(Nella foto, del 1987 la disinvoltura con cui si lavorava amianto a Correggio)