Con il senno di poi, forse l’offerta base di acquisto del quartiere fieristico per 6 milioni e mezzo avvenuta un anno fa da una cordata italo-asiatica andava presa in considerazione e non cassata pensando a un nuovo bando di gestione annuale delle Fiere, cosa che ha reso scontenti tutti, prolungando semplicemente l’agonia e conseguentemente un’ulteriore svalutazione data dagli immobili sempre più degradati come denunciato da Terminal One.
Il commissario giudiziario avvocato Tiziana Volta e il liquidatore Aspro Mondadori non hanno aperto alcuna busta. Nessuno si è presentato per fare un’offerta d’acquisto di ciò che un tempo era un vero e proprio gioiello reggiano.
A marzo ci sarà l’ultima asta con un ulteriore ribasso che può arrivare fino a -25%.
Da una perizia iniziale di 22 milioni di euro, si è arrivati oggi a una base d’asta di circa 9 milioni di euro. Ma i potenziali interessati hanno fatto -per il momento- spallucce.
L’ultima udienza che si svolgerà in marzo potrebbe portare sorprese.
nsr
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