De Lucia e Aguzzoli: “Il consiglio comunale non sa nulla del progetto degli industriali Virtus Lab. Istanze dei sindacati giuste”

“Premettiamo che siamo a Reggio Emilia, a noi emiliani ci insegnano fin da piccoli che se vuoi andare lontano devi lavorare insieme e avere la massima condivisione possibile.
Come possa pensare Unidustria che portare 3.000 persone sul territorio, per una azione di formazione lodevole sia chiaro, non sia un tema di rilevanza pubblica e che ci siano questioni pratiche (queste persone avranno bisogno di alloggio, vitto, mobilità, conoscere la città, servizi…) che devono essere viste insieme.
Anche perché l’obiettivo, ci sembra di capire, è che questi lavoratori si fermino a lavorare ma anche a vivere sul territorio reggiano.

Bene, nessuna votazione sull’accordo in aula, nessuna commissione, nessuna informazione è stata data ai consiglieri comunali. Sappiamo solo che Il Sindaco Luca Vecchi e l’assessora Curioni sono stati invitati a degli incontri pubblici, l’ultimo quello del 14 Dicembre dove la Curioni ha partecipato, con Unindustria ma non hanno relazionato nulla all’aula.

“Non è un problema solo di forma ma anche di sostanza, come Presidente della Commissione Affari generali ed istituzionali, amministrazione e bilancio richiederò una commissione dove ci sia la presentazione pubblica del progetto Virtus Lab coinvolgendo oltre che Unindustria anche, se lo vorranno, le parti sindacali di cui ho apprezzato le proposte e i temi.” dice il consigliere Fabrizio Aguzzoli.
Pensiamo anche che le tre domande di CGIL, CISL e UIL siano corrette e le faremo nostre in Sala del Tricolore e vogliamo farle nostre per avere chiarimenti e partire fin da subito con il piede giusto.

  1. Il progetto è stato pubblicizzato come prioritariamente rivolto ai giovani inoccupati del centro sud. Ciò significa che sul nostro territorio non ci sono potenziali giovani da inserire? È stata fatta una analisi in tal senso?
  2. Si parla di 800 ore di corsi di formazione gratuita di cui un terzo circa di stage. Se un giovane si trasferisse, come auspicato, dal centro sud dovrebbe garantirsi vitto e alloggio a sue spese per alcuni mesi? I periodi di stage presso le imprese saranno retribuiti? Se sì come.
  3. Viene dichiarato che al termine dei corsi vi saranno concrete chance di occupazione. Concrete possibilità di occupazione non sono certezza di occupazione: cosa dovrebbe spingere i “candidati” a lasciare la propria famiglia, a frequentare corsi di formazione sobbarcandosi potenzialmente costi, senza alcuna garanzia? E al termine dell’iter formativo quale tipologia di assunzione verrà proposta a questi candidati? Entreranno a tempo indeterminato da subito oppure no? 
    Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli (Coalizione Civica)