Comer Cavriago, 84 su 89 lavoratori bocciano il trasferimento a Reggiolo. “Diventerebbe un licenziamento non dichiarato”

Fiom Cgil e Uilm Uil hanno svolto un questionari all’interno dello stabilimento Comer di Cavriago con i dati che quantificano la disponibilità o meno dei dipendenti a trasferirsi a Reggiolo ed esplicitano le ragioni dell’incompatibilità tra la loro vita attuale e un eventuale trasferimento (leggi qui nel dettaglio le risposte al questionario).

A causa dell’aumento del tempo di permanenza fuori casa non sarà più possibile portare i figli a scuola o andare a prenderli all’uscita per tutti i dipendenti con figli minori di 14 anni.
Problematiche analoghe si presentano per chi assiste persone non autosufficienti e dovrebbe rimanere fuori casa per due ore in più al giorno.

Nell’ipotesi, improbabile, che tutti i lavoratori e le lavoratrici che non hanno compilato il questionario siano propensi e favorevoli al trasferimento, da questa indagine emerge in ogni caso che: almeno 84 persone ritengono incompatibile la propria condizione oggettiva di vita con un trasferimento a Reggiolo e che pertanto si troverebbero costretti a dimettersi, se non subito, nel giro di poco tempo.
Il licenziamento non dichiarato, causato da dimissioni indotte dal trasferimento, riguarderebbe pertanto circa 84 lavoratori.

Alla domanda in cui si chiedeva se questo trasferimento non avrebbe provocato riduzioni del personale, e quindi mantenuto tutti i posti di lavoro, il 100% delle risposte afferma che ritiene impossibile che questo scenario si determini e quindi che sicuramente ci saranno riduzioni del personale.

m.s.