Arcigay e Non Da Sola in piazza a Reggio “Per una legge efficace contro le discriminazioni”

“La proposta di legge Zan contro le discriminazioni per Sesso, Genere, Identità di Genere e Orientamento Sessuale è appena stata adottata in commissione e già è il bersaglio del solito becero ostruzionismo, con 1017 emendamenti che la vogliono snaturare, svilire, bloccare. Noi invece intendiamo sostenere un percorso migliorativo di questa legge, attesa da più di 30 anni”.
Arcigay Gioconda, Nondasola Reggio Emilia e Non Una Di Meno – Reggio Emilia convocano dunque un Presidio venerdì 24 luglio alle ore 18.30 in Piazza Prampolini.

Sarà un momento di lotta e testimonianza pacifico, allegro, colorato, in cui racconteremo la realtà delle nostre vite, ricorderemo le discriminazioni vissute nel reggiano, ma rivendicheremo anche la bellezza e l’importanza di essere sé stess* e di vivere i nostri corpi con orgoglio e libertà.
“Consideriamo una legge efficace contro l’omolesbobitransfobia e la misoginia come un tassello fondamentale per un paese europeo – spiega Alberto Nicolini, Presidente di Arcigay Gioconda – ma non una legge qualunque.

Deve essere una legge inclusiva di tutte le soggettività e che preveda azioni concrete di contrasto alle peggiori discriminazioni e violenze che subiscono le persone LGBTI come le terapie riparative; servono anche fondi per la creazione di case di accoglienza per chi è rimasto senza un tetto a causa del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere. In Italia al momento esistono pochissime esperienze pilota, per un totale di meno di 30 posti letto. Per questo saremo in piazza venerdì: per dire che vogliamo la legge migliore possibile: ne va delle nostre vite.”

È molto importante – affermano Carla Ruffini e Barbara Bertani di Non Una Di Meno – che a Reggio Emilia le soggettività femministe, transfemministe e LGBTQIA+ scendano in piazza insieme alla comunità cittadina per prendere parola contro la violenza di genere e dei generi e sostenere, in una prospettiva di miglioramento delle tante criticità presenti, la proposta di legge Zan. Riteniamo la proposta di legge un punto di partenza necessario verso una liberazione radicale da un sistema omolesbobitransfobico che, attraverso molteplici forme di violenza sistemica, colpisce tutt* noi e ha le sue radici nel patriarcato. Continueremo a batterci per un cambiamento strutturale che ponga le basi per agire sulle vere cause del pregiudizio e dello stigma sociale: sessismo, misoginia, omofobia, bifobia, lesbofobia, transfobia. Vogliamo educazione sessuale e affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado, che sia anti-sessista, laica e non eteronormata, costruita “dal basso” e alimentata dalle pratiche transfemministe.
Vogliamo risorse economiche per le donne e le persone LGBTQIA+, indispensabili per emanciparsi economicamente dalle famiglie d’origine e per autodeterminarsi, spazi e luoghi sicuri, consultori autogestiti, Centri Antiviolenza, investimenti sulla sanità pubblica e tutela della salute di tutt*, a partire da quella dalle nostre sorelle e fratelli trans lasciat* più indietro dal sistema sanitario. La lotta per la nostra liberazione deve essere necessariamente intersezionale e condivisa, si interseca con quella delle persone non bianche, delle migranti, delle persone con abilità differente e di tutte le persone che vengono lasciate ai margini dal sistema eteropatriarcale e capitalista.”

“L’associazione Nondasola scende in piazza a sostenere il diritto di ognun*, contro ogni forma di atti discriminatori e violenti e istigazione alla violenza per motivi legati all’orientamento sessuale, al sesso, al genere, e all’identità di genere. Aderiamo a questa piazza in coerenza con le lotte che i centri antiviolenza, come il nostro, da tempo hanno messo in campo per contrastare la violenza maschile contro le donne, che trova origine in una disparità storica e strutturale di potere tra uomini e donne nella società patriarcale in cui viviamo. La misoginia, la violenza invisibile e manifesta contro le donne ha in comune con l’omotransfobia l’intolleranza per i “corpi” che escono dalla normatività di genere, rompendo gli schemi eteronormati imposti dal nostro sistema politico/culturale.
Nella Convenzione di Istanbul e in altre fonti viene imposta la punizione dei discorsi d’odio nei confronti delle donne ma anche nei confronti di altri soggetti vittime di molteplici discriminazioni. Ancora molti e troppi sono gli episodi di intolleranza: l’Italia é un paese dove si pensa che i diritti non valgano per tutt* e questa legge chiede finalmente giustizia per tutt*.
Ben venga dunque una legge che, pur con tutti i suoi limiti, vuole arginare e punire l’incitazione all’odio verso chi oggi tenta di sottrarsi all’ordine dominante per affermare la propria identità. I diritti di tutt* saranno tutelati effettivamente solo se si riconosceranno le differenze come valore, in un’ottica inclusiva e che mira al superamento di quelle norme che il patriarcato ci ha imposto per millenni.
Crediamo sia opportuno uscire fuori dalla dialettica che indebolisce il movimento delle donne affermando l’autonomia di pensiero dei Centri Antiviolenza, da sempre a sostegno di ogni battaglia che rivendichi giusti diritti affinché ad ognun* sia garantita la libertà di vivere in pienezza la propria soggettività.”

Ricordiamo a tutte le persone che intendono partecipare che è necessario il rispetto delle norme di contrasto alla diffusione del Covid-19 in termini di distanziamenti, comportamenti e uso della mascherina.

nsr