Aborto, Catellani (Lega): “Sinistra banalizza aborto a pratica ‘fai da te’ per ridurre i costi ospedalieri”

“Il Governo, a partire dal Ministro Speranza, si impegna tanto per banalizzare sempre di più l’aborto, ormai considerato un metodo contraccettivo, e intende facilitarlo, stile “fai da te”, con la pillola abortiva Ru486 in day hospital, senza il ricovero ospedaliero di tre giorni. Scelte che appaiono puramente ideologiche e non tengono nemmeno conto della salute della donna”.

Così la Consigliera Regionale della Lega E-R Maura Catellani, che prosegue: “Vorrei far notare ai “democratici” che il nostro Paese ha drammaticamente toccato il minimo storico delle nascite dall’Unità d’Italia ad oggi, mentre vanno sostenuti i Centri di Aiuto alla Vita, le donne in gravidanza in difficoltà economica e tutte quelle politiche pro-family che servono come il pane e mirano davvero ad incentivare la natalità”.

La consigliera del Carroccio porta a esempio di politiche positive il “Progetto Gemma a favore della maternità e della gravidanza” e rilancia l’accusa del vescovo di Reggio Emilia,mons. Massimo Camisasca che ha espresso la sua “tristezza e la totale contrarietà'” a chi ha detto che il provvedimento è una ” risposta civile e moderna, che spazza via ogni concezione medievale del ruolo delle donne. Invece di scegliere la strada dell’aiuto alla maternità’, si nasconde ipocritamente l’origine vera di questa decisione: gravare meno, dal punto di vista economico, sulle strutture ospedaliere, anche a costo di pesanti conseguenze che il Consiglio superiore della sanita’ nelle sue Linee guida del 2010 aveva riconosciuto come rischiose per la salute della donna”, ha accusato il vescovo di Reggio, parole condivise dalla consigliera della Lega, Catellani.

L’esponente del Carroccio denuncia quindi la “de-ospedalizzazione in ottica di pura riduzione dei costi ospedalieri che va di pari passo con la de-responsabilizzazione dell’interessata e di tutte le figure di sistema, una scelta che mira ad isolare senza fornire risposte prospettiche e di progetto”, conclude Catellani.

nsr