Svastiche a Cavriago nel cuore della notte: condanne da destra a sinistra e dei sindaci reggiani

Ferma condanna della Sindaca di Cavriago Francesca Bedogni, di A.N.P.I. e Istoreco, di rappresentanti della comunità di Cavriago, dei sindaci della provincia reggiana e di importanti rappresentanti di istituzioni ed enti locali a seguito dell’imbrattamento notturno con svastiche in diversi luoghi di Cavriago (leggi qui).
“La svastica è uno dei simboli del nazismo, probabilmente uno dei più evocativi e conosciuti. Nazismo e fascismo hanno reso possibile, nello scorso secolo, la pagina più buia della storia dell’umanità. Dittatura, persecuzione politica, tortura, guerra, stragi, campi di concentramento, genocidio…
La sofferenza inflitta da nazisti e fascisti alle nostre comunità è ancora incisa come una cicatrice dolente e ben visibile nella storia delle persone che vivono in Italia in Europa. Nazismo e fascismo hanno disseminato di orrori i nostri paesi. Ancora oggi visitare i luoghi delle stragi di civili operate da nazisti e fascisti nel nostro paese, ascoltare i racconti dei sopravvissuti, strappa il cuore dal petto.

C’è qualcuno che vorrebbe ritornare a quell’orrore, qualcuno che inneggia ai campi di concentramento paragonandoli a parchi divertimenti, qualcuno che irride la morte di una ragazzina di quattordici anni allo stadio, qualcuno che non più tardi di ieri auspica che i partigiani ancora viventi possano morire di Covid-19.

Queste persone esistono e non sono sbandati, squilibrati o bisognosi di comprensione. Sono fascisti. Non sono sintomi di situazioni economiche o personali difficili. Queste persone, se potessero, cancellerebbero la Costituzione e la Democrazia e la sostituirebbero con la dittatura alla quale inneggiano. Fanno parte di un movimento di estrema destra antidemocratico e fascista da combattere per il bene delle nostre comunità.
Queste persone hanno deciso, alla vigilia del 25 aprile, in piena emergenza sanitaria e sociale, di attaccare Cavriago, medaglia di bronzo al valor militare per la partecipazione della nostra comunità alla Resistenza, imbrattando i simboli delle istituzioni e della lotta partigiana con svastiche nere.

È un atto politico non una bravata.

A questo atto rispondiamo come Amministrazione e come comunità: festeggiamo il 25 aprile perché ci ha liberati dalla dittatura e dalla violenza del fascismo. Da quella lotta è nata la consapevolezza della sacralità dei diritti umani.
La democrazia rimane ogni giorno da migliorare, ma certamente non da imbrattare con le svastiche. I valori espressi dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani sono irrinunciabili. Per la loro affermazione tanti ragazzi e tante ragazze di Cavriago, di tutta l’Italia e di tutto il mondo hanno dato il loro sangue.
Combattemmo allora per conquistare questi diritti e per affermare questi valori, combatteremo oggi con fermezza contro chi vuole portarceli via un pezzo alla volta.

Non ci abitueremo alle svastiche, alle offese e alle minacce. Proteggeremo le Istituzioni onorando la memoria dei resistenti contro chi vorrebbe riscriverne la storia, promuovendo la cultura e i diritti universali contro chi vorrebbe renderli accessibili a pochi, sostenendo l’istruzione e l’integrazione contro chi predica l’odio. Memoria, cultura, istruzione e convivenza sono il patrimonio e la vera forza della nostra comunità.

Cavriago con una voce sola condanna duramente i fatti di stanotte e si pone senza paura in prima linea nella lotta contro chiunque attacchi la democrazia o tenti in qualsiasi modo di ridare spazio a forme di fascismo nuove e vecchie. Ora come allora.
Domani sarà il 75esimo della Liberazione e uniti celebreremo questo importante avvenimento. Lo faremo per tutti coloro che hanno lottato per un futuro senza fascismo, per chi ha perso la vita a mano dei nazifascisti. Lo faremo per la Rosina, per la Bruna, per Livio, per la Tina, per Primo e per Stefano, per Angelo, per Piero, per Otello e per Nello, Socrate e Giuseppe, per la Duilla, per Armando, per Glauco e Ernesto, per la Ferma, per la Antonietta, per la Vittorina …per tutti e tutte loro e i loro compagni e compagne, gridando dalle nostre finestre: buon 25 Aprile”.

LA FERMA CONDANNA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CAVRIAGO E’ DIVENTATO NEL FRATTEMPO ANCHE UNA SOTTOSCRIZIONE. Al momento è stato sottoscritto da:

Sindaco di Cavriago Francesca Bedogni
A.N.P.I. Cavriago
Comitato Provinciale A.N.P.I. di Reggio Emilia
Istituto Istoreco
Presidente della Provincia di Reggio Emilia
Sindaco di Reggio Emilia
Sindaco di Bibbiano
Sindaco di Campegine
Sindaco di Canossa
Sindaco di Gattatico
Sindaco di Montecchio Emilia
Sindaco di San Polo d’Enza
Sindaco di Sant’Ilario
Sindaco di Quattro Castella
Sindaco di Castelnovo Ne’ Monti
Sindaco di Scandiano
Sindaco di Reggiolo
Sindaco di Correggio
Sindaco di Fabbrico
Sindaco di Baiso
Sindaco di Guastalla
Sindaco di Campagnola
Sindaco di Rolo
Sindaco di Rubiera
Sindaco di Albinea
Sindaco di Toano
Sindaco di Castelnovo di Sotto
Sindaco di San Martino in Rio
Sindaco di Boretto
Sindaco di Luzzara
Sindaco di Castellarano
Sindaco di Viano
Sindaco di Gualtieri
Sindaco di Ventasso
Sindaco di Casina
Sindaco di Vetto
Sindaco di Carpineti
Sindaco di Vezzano
Sindaco di Rio Saliceto
Sindaco di Cadelbosco di Sopra
Sindaco di Bagnolo
Gruppo Consiliare Uniamo Cavriago
Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Cavriago
Circolo PD Cavriago
Gruppo Alpini Cavriago
Associazione Culturale Carmen Zanti
Aps Cuariegh on the Road
Aps Circolo Kessel
Auser Cavriago
Archè Familiare Cavriago
Comitato per la difesa e valorizzazione del Cimitero Napoleonico di Cavriago
Croce Arancione – Assistenza pubblica volontari Val d’Enza
SPI-CGIL Cavriago
Sunia Reggio Emilia
Coordinamento donne SPI-CGIL Val d’Enza
Forum Donne Val D’Enza
Associazione di volontariato Noi con Voi Onlus Cavriago
Cngei Reggio Emilia
Gruppi di volontariato vincenziano Cavriago

Ci sono inoltre altri cittadini, politici e amministratori che hanno espresso la propria condanna per l’imbrattamento notturno a Cavriago:
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“Un gesto ripugnante e da perseguire e condannare”. Così i consiglieri regionali della Lega, Maura Catellani e Gabriele Delmonte, sulle svastiche disegnate sui muri del Municipio e sull’auto della Polizia Locale di Cavriago. “Il disappunto è assoluto contro un gesto vandalico volto a deturpare e offendere il bene pubblico. Il richiamo al 25 Aprile, come preteso dal consigliere Dario De Lucia forse è un po’ troppo ostentato anche perché un gesto simile “sporcherebbe” il Comune qualsiasi fosse il giorno dell’anno. Piuttosto, ci auguriamo che il colpevole venga assicurato alla giustizia quanto prima e paghi di sua tasca i danni economici arrecati. E perché no, fargli fare qualche ora di servizi socialmente utili, magari proprio con la Polizia locale che ha offeso. Agli agenti della Polizia locale ribadiamo la nostra solidarietà ed il nostro più profondo ringraziamento perché tutti i giorni lottate con coraggio, ma, soprattutto, senza paura contro le avversità, i soprusi, le angherie e l’iniquità sociale difendendo i cittadini e presidiando il rispetto delle regole” concludono Catellani e Delmonte.

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“Proprio mentre ci accingiamo a festeggiare un 25 aprile insolito, ecco che nel buio della notte, com’è loro consuetudine, ignoti tracciano svastiche sugli edifici pubblici, in particolare su quelli istituzionali che incarnano la nostra democrazia.
Non c’è solo l’indignazione da mostrare oggi. Festeggiare alla luce del sole i valori e la storia della Resistenza è ancora una volta essenziale. Diventa poi obbligatorio chiedere indagini per trovare l’autore di questo gesto ignobile e vigliacco, che colpisce l’Associazione Nazionale Partigiani, il Comune di Cavriago e la nostra intera comunità, che sui valori dell’antifascismo ha posto le sue fondamenta.
Non occorre scomodare l’apologia di fascismo, qui si tratta di vera e propria apologia di reato, perché quel simbolo richiama il peggior regime totalitario che si sia visto in Europa e nel mondo. Cavriago è medaglia di bronzo al valore militare, terra di Dossetti, ospite del busto di Lenin. Questo scempio non può passare in silenzio”. Federico Alessandro Amico, Consigliere regionale di Emilia-Romagna Coraggiosa e cittadino di Cavriago

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“Non può passare sotto silenzio il rigurgito fascista che questa notte si è manifestato a Cavriago attraverso l’imbrattamento con svastiche dei muri del municipio.
Il fatto di essere alla vigilia del 25 Aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo, non fa che rendere più grave un episodio condannabile in qualunque giorno dell’anno.
Non si tratta di semplici atti vandalici ma del riemergere di simbologie violente e antidemocratiche che non possono trovare cittadinanza e che sottolineano quanto importante sia non abbassare la guardia.
La Camera del Lavoro di Reggio Emilia, sempre orgogliosamente antifascista, esprime perciò la più netta condanna verso azioni vili e deprecabili come queste, auspicando che gli artefici siano al più presto rintracciati dalle forze dell’ordine.
Domani è la Festa della Liberazione e anche se non saremo in piazza come avremmo voluto festeggeremo dalle nostre case, aderendo all’iniziativa dell’Anpi #bellaciaoinognicasa e facendo risuonare i nostri balconi con la stessa passione di sempre”. CGIL Reggio Emilia

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“Ad un giorno dalla manifestazione si è registrato nella notte un altro episodio neofascista: svastiche disegnate sulle pareti del Municipio di Cavriago. Andrea Costa, a nome della comunità democratica reggiana, abbraccia il paese di Cavriago: «Di notte, girano di notte. Nascosti dal buio. Lo stesso buio che gli ottenebra il cervello. E lasciano le loro svastiche per sfregiare i nostri paesi, i municipi che rappresentano l’idea di Paese democratico in cui viviamo grazie alla lotta di Resistenza. Qualche ignoto imbecille ha sporcato così lo spiazzo antistante la sede municipale e l’edificio che ospita gli uffici comunali. Lo ha fatto alla vigilia del 25 aprile: sarà un caso? Credo di no. Lo ha fatto nel paese che ospita il busto di Lenin, a ricordo di una convinta fede nel Socialismo: sarà un caso? Credo di no. E allora ricordiamo agli ignoti vandali che la svastica era il simbolo del nazismo, ossia della ideologia della sopraffazione dell’uomo sull’uomo. Mentre chi stava dall’altra parte, e lo ha combattuto, credeva in un mondo di persone con uguali diritti che insieme costruiscono una società migliore. E domani festeggiamo il 25 aprile con quanta più gioia possibile nel cuore. E dedichiamo un pensiero agli amici di Cavriago»

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“La nostra comunità è stata marchiata questa notte, vigilia del 25 aprile. Probabilmente idioti che non sanno come occupare il tempo. Poco importa. Quello che è certo, è che tutto questo è il frutto di queste settimane dove, “direttori” di giornali, il vicepresidente del Senato e un ex consigliere comunale del MSI su un quotidiano della città, impenitenti nostalgici delle camicie nere e della rantumaglia di Salò, hanno proditoriamente soffiato sul fuoco, inscenando polemiche vergognose sul 25 aprile, contro la Resistenza e il mai sopito odio anticomunista. In particolare è ancor più gravemente da parte dell’attuale vicepresidente del Senato, che di fronte al Busto di Lenin, in occasione della recente campagna elettorale, era venuto a farsi riprendere, rivendicando il legame col passato evidentemente non del tutto sepolto col 25 aprile. Ad essere colpita non è solo Cavriago, ma tutta la nostra comunità, tutta, nessuno escluso. Qualche bonzo si desta stamattina, solo perché viene toccato nel vivo, ma questo clima di revisionismo storico sono anni che viene colpevolmente tollerato anche dalle istituzioni della sinistra, che oggi fanno le anime belle, aprono gli occhi solo perché le svastiche le hanno sulla porta di casa. Ma gli epigoni dei fantocci di Salò sono vent’anni che presenziano la Commemorazione dei partigiani a Fabbrico ogni 27 febbraio. E le istituzioni fino ad oggi dove sono state? Cosa hanno fatto per impedirlo? Nulla. Solo le foto il 25 aprile. Ed eccole oggi le foto alla vigilia del 25 aprirle. È grave tutto questo, perché denota l’indifferenza complice con cui tutta la classe politica ha preferito guardare altrove negli ultimi trent’anni, anche quando il presidente della Camera Violante pronunciava le ignominiose parole sulle ragioni dei “ragazzi di Salò” per accreditarsi agli occhi dei colonnelli dell’allora Alleanza Nazionale, in una sua allora probabile corsa al Quirinale. E non ultima, la vile risoluzione del parlamento europeo che equipara il nazifascismo che ha assoggettato l’Europa, al comunismo che l’ha liberata. Facile oggi indignarsi, lo avreste dovuto fare già tre decenni fa, oggi non avverrebbe tutto questo come se nulla fosse. VERGOGNA”. Alessandro Fontanesi, Reggio Emilia