La febbre da Superbonus 110%, ormai prossimo alla scadenza, sta facendo saltare le regole che normalmente si riterrebbero inviolabili, come ad esempio quella di non cambiare i patti in corso d’opera.
Lo segnala Confedilizia Reggio Emilia, l’Associazione dei proprietari di case, che allo stesso tempo segnala come già da diversi mesi si stia assistendo alla presentazione ai Condomini, da parte di “General Contractor” (quelli che dovrebbero consegnare i Condomini ristrutturati entro il 31.12.2023 occupandosi di tutte le pratiche burocratiche connesse al 110%) di contratti sempre più sfavorevoli per i proprietari, in molti casi neppure esaminati dall’assemblea e firmati con allarmante leggerezza.
Recentemente la situazione si è addirittura aggravata e assistiamo a casi di General Contractor che dichiarano di non essere più disponibili ad eseguire al 110% parte delle opere, in particolare le finestre che su ogni appartamento possono arrivare ad incidere per decina di migliaia di euro, di cui invece pretendono il pagamento almeno del 50%.
I condomini a questo punto sono sotto scacco, o si piegano, accettano e pagano, o contestano l’inadempimento e liquidano il general contractor, ma non trovano nessuno ad oggi che si prenda in carico un cantiere in corsa a pochi mesi dalla scadenza.
Il rischio, se non si arriva alla fine del cantiere, è che salti tutta l’operazione Superbonus.
Qualcuno dice che i responsabili dovranno pagare, ma chi? Sappiamo bene che molti cantieri sono in mano a società sconosciute, appena nate, magari neppure del nostro territorio, prive di qualunque garanzia economica.