Studenti reggiani in piazza contro la chiusura delle scuole: “Insegnamento a distanza inefficace e dannoso. Stop spese militari, soldi alla scuola pubblica!”

Non solo commercianti, ristoratori, sportivi ecc, ma anche gli studenti reggiani sono scesi in piazza a Reggio Emilia ieri pomeriggio per manifestare contro le chiusure decise a seguito della diffusione del Coronavirus.
Nella centralissima Piazza del Monte diversi giovani hanno manifestato dalle 18.00 alle 20.00 in modo pacifico la propria protesta. Con loro anche una docente che è intervenuta a sostegno dell’iniziativa.

Di seguito le ragioni della manifestazione organizzata dagli “Studenti Autorganizzati”.

📚 la chiusura delle scuole ha costretto noi studentesse e studenti di nuovo alla DAD, metodo di insegnamento inefficace, dannoso psicologicamente e che non garantisce il diritto allo studio per tutt* . Per fare scuola è indispensabile la sfera sociale, per questo motivo devono essere SUBITO indirizzati degli investimenti per l’ampliamento e il miglioramento degli edifici scolastici in tutta Italia, per garantire un rientro a scuola sicuro, senza classi pollaio e con dei nuovi spazi dove poter interagire tra giovani!

🚍 il sovraffollamento dei trasporti pubblici è stata la prima motivazione per cui le scuole superiori sono state chiuse. Questo problema è da sempre vissuto da ragazze e ragazzi della città, ma è stato trattato con superficilità da quando il covid è entrato nelle nostre vite.
Bisogna garantire la sicurezza e l’efficienza di servizi pubblici dei trasporti e della scuola, senza togliere l’uno all’altro!

👩‍🏫 Sono fin troppi le/gli insegnanti ed educatori precari lasciati a casa! Loro come noi sono protagonisti della scuola e devono essere riconosciuti con il giusto merito!

📣 Le scuole non sono luoghi sicuri, non a causa del covid ma di ingenti tagli che da anni subisce il suo servizio.
La nostra formazione non è ritenuta un investimento valido per il nostro governo, che intanto alle nostre spalle indirizza investimenti di miliardi di euro in Confindustria e per l’industria bellica!

nsr