Studenti in piazza sempre più arrabbiati: “Programmazione assurda che mortifica le nostre vite”

Erano circa 600 gli studenti delle scuole superiori reggiane scesi in piazza giovedì mattina per gridare contro una ripartenza a singhiozzo che “mortifica l’organizzazione scolastica e di vita dei giovani”.

“E’ stato di nuovo rivoluzionato in toto l’orario scolastico, creando forti disguidi -spiegano i manifestanti-. Dopo la Dad non è stata ancora trovata una soluzione sensata. Come si fa a studiare se arriviamo a casa alle 18 dopo esser usciti da scuola alle 16.00?”.
Se torniamo a casa alle 18, facciamo prima a dormire a scuola. Con queste scelte si crea un nuovo problema”.

Durante il presidio gli studenti hanno distribuito un volantino con un QR code che permetteva di aprire tramite il web un documento dove esprimere la propria opinione da inviare ai rappresentanti degli studenti.
Molte le denunce “contro insegnanti rigidi nel programmare interrogazioni e compiti in classe come se nulla fosse”.

I giovani studenti reggiani hanno denunciato inoltre “una vita impossibile”, dove ogni minuto della giornata viene scandito dalle scelte del Governo “privando noi giovani dei nostri, interessi, del tempo da dedicare agli affetti e alle nostre passioni, mortificando le nostre vite. Il tutto con l’amento di attacchi di panico, ansie e depressioni”.

Nsr
(Foto di Fabio Zani e Davide Taglini)

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