Striscioni dei Cobas sui muri delle scuole reggiane: “A fianco delle persone fragili ora, e durante tutto l’anno!”

Questa mattina le scuole di Reggio Emilia e provincia si sono svegliate con dei messaggi scritti su striscioni da educatrici ed educatori. Lavoratrici e Lavoratori della scuola, ma dipendenti di cooperative sociali che gestiscono servizi all’ integrazione e territoriali in appalto con il Comune.

“Lavoratrici/tori, quindi esternalizzati, che in queste due settimane non sapevano se avrebbero ricevuto lo stipendio o meno, a differenza dei loro colleghi docenti, di sostegno e non”, spiegano ADL Cobas e Collettivo Eduki. 

“Rimaniamo responsabili e umani, rispettiamo l’emergenza sanitaria, le difficoltà e i rischi che le persone più’ fragili corrono in questo delicato momento, ma ci sembra importante sottolineare che il virus covid 19,  è anche emergenza economica e sociale non solo a causa di un virus ma anche e soprattutto a causa delle condizioni strutturali del mondo del lavoro che uno stato, una regione e un comune, governo dopo governo, costruiscono. 

Per quanto riguarda il nostro settore, quello del welfare, dell’educazione, dell’assistenza, dopo che supereremo, insieme, questa epidemia, vorremmo provare a guarire dal virus degli appalti e della precarietà. Crediamo che tutti i lavoratori e le lavoratrici debbano godere di tutele universali e crediamo chi lavora nello stesso servizio debba avere lo stesso contratto e tutele.Per questo chiediamo che venga garantito un “reddito di quarantena” per tutte le lavoratici ed i lavoratori che hanno contratti che non prevedono tutele di questo tipo e continueremo a mobilitarci sia per la reinternalizzazione dei servizi che per una sempre migliore qualità dei servizi stessi”.

nsr