Molestie telefoniche (sin a oltre 100 chiamate in un giorno) e gravi minacce sia con messaggi di testo che su WhatsApp. Queste le condotte delittuose riservate a una donna dall’ex fidanzato che, probabilmente, non aveva accettato la decisione della donna di interrompere la loro breve relazione sentimentale.
Gravi condotte persecutorie, quelle puntualmente riscontrate dai carabinieri della stazione di Campagnola Emilia che hanno visto i militari denunciare l’uomo, un 35enne forlivese per atti persecutori. Denuncia, quella operata dai militari di Campagnola, che hanno visto il Dr. Marco Marano, sostituto presso la Procura reggiana, richiedere ed ottenere dal GIP del tribunale di Reggio Emilia un provvedimento cautelare a carico dell’uomo consistente nel divieto di dimora in tutti i comuni della provincia di Reggio Emilia e del divieto di avvicinamento alla donna con le prescrizioni di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima, di mantenere dalla stessa una distanza di almeno 100 metri e non comunicare con lei con qualsiasi mezzo.
L’uomo è accusato di atti persecutori per aver molestato l’ex fidanzata, una 40enne reggiana residente a Campagnola Emilia, tanto da cagionarle un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, ingenerando in lei timore per l’incolumità propria e dei suoi familiari, costringendola a limitare le uscite e a modificare le proprie abitudini di vita.
Molestie e minacce consistite in numerose telefonate qualche volta anche nel numero superiore a 130 telefonate al giorno e nell’inviarle anche ossessivi messaggi anche con gravi minacce di morte del tipo “non ti darà pace”, “arriverà quella scena che sogno come un diavolo” “giro cercandoti ovunque……piangerai ancora. Gravi condotte delittuose quelle ravvisate a carico del 35enne alla base del provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri che hanno posto così fine alle condotte persecutorie nei confronti dell’ex ragazza.
nsr
