Spunta la scritta “Duce” su un edificio a Busana. Tadolini: “E’ stato il fascismo. Lasciatela, è patrimonio storico”

Su un edificio in centro a Busana svetta a caratteri cubitali la scritta “DUCE”.
Un fatto che non sta passando inosservato nel comune montano, più che per eventuali violazioni normative, perché non si tratta di una scritta recente, ma emersa a seguito dei lavori di ristrutturazione dell’immobile.

Chi è stato a scrivere “DUCE” in un edificio dell’Appennino reggiano, territorio dove recentemente sono stati inaugurati nuovi “sentieri partigiani”?
NextStopReggio l’ha chiesto direttamente all’Avv. Luca Tadolini, storico e noto attivista della destra reggiana, Presidente del Centro Studi Italia: “E’ stato il Fascismo. È una scritta storica, del Regime, riemersa nella ristrutturazione di quella casa”.

La nuova proposta di legge che stanno firmando diversi sindaci reggiani e numerosi cittadini, prevede l’introduzione dell’art. 293 bis codice penale contro la propaganda, la vendita e la diffusione di messaggi nazifascisti.
Nello specifico, la proposta consta di tre articoli e mira, appunto, a sanzionare la “propaganda” che si manifesta “anche attraverso la produzione, la distribuzione, la diffusione o la vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne fa comunque propaganda richiamandone pubblicamente la simbologia o la gestualità”.

Luca Tadolini

Tadolini, lei è anche Avvocato, quella scritta dovrà essere cancellata? “No! È patrimonio storico. La scritta va anzi conservata. Siamo nel 2021. Il prossimo anno sarà un secolo dalla Marcia su Roma. Non bisogna distruggere quello che testimonia il passato della nostra terra”.
Mi scusi Tadolini, ma fra “Testimonianza di un passato” e “propaganda fascista” il confine è sottile… “Se lo si distrugge vuol dire che non è passato, ma c’è chi lo considera ancora vivo. Se lo si conserva vuol dire che ormai è storia”.

Marina Bortolani, @NextStopReggio