Sport femminile, Mori (Pd): “Dopo anni di battaglie, un passo avanti per le atlete”

«L’emendamento alla Manovra presentato dal PD e approvato in Commissione Bilancio del Senato, che apre la strada al professionismo sportivo per le atlete, è un’ottima notizia, un passo avanti necessario che però non ci basta». Ad affermarlo è la presidente della Commissione Parità della Regione Emilia-Romagna, Roberta Mori, da sempre promotrice dell’estensione alle donne sportive delle tutele contrattuali e contributive attribuite sinora ai soli uomini.

«Sul tema e interpretando una domanda di equità che viene dall’associazionismo femminile emiliano-romagnolo, abbiamo presentato e approvato più risoluzioni in Assemblea Legislativa – ricorda la Consigliera PD – e formulato richieste alle autorità competenti come Conferenza delle Commissioni di pari opportunità di Regioni e Province Autonome, che coordino a livello nazionale.» Il tutto, sottolinea Mori, per «colmare un gap incomprensibile che vede atlete anche di prestigio e grande valore non riconosciute nei loro diritti, tagliate fuori da tutele minime sia contributive che, ad esempio, di maternità e previdenziali.»

L’emendamento passato in Senato estende oggi alle donne le tutele previste dalla legge sulle prestazioni di lavoro sportivo ed introduce un esonero contributivo al 100% per tre anni alle società che stipulano con le atlete contratti di lavoro sportivo. «Finalmente un passo avanti necessario per la dignità delle donne e la promozione del professionismo femminile, ma attenzione – è il monito – non abbasseremo la guardia fino a quando la norma non sarà attuata e le singole Federazioni e società sportive non avranno fatto la loro parte per deliberare lo status giuridico delle professioniste.»

nsr