Spazio ai giovani (43%) sui contratti che le aziende attiveranno in tre mesi

Le imprese della provincia di Reggio Emilia rilanciano decisamente sull’occupazione giovanile; tra quelli che saranno attivati nel trimestre aprile-giugno 2018, infatti, quattro contratti di lavoro su dieci dovrebbero riguardare gli “under 30”, una percentuale (il 43%) che pone la nostra provincia al primo posto a livello nazionale per opportunità lavorative offerte ai giovani davanti a Brindisi e Teramo.

E’ quanto emerge dall’analisi, effettuata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia, dei dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere-ANPAL con la collaborazione delle Camere di Commercio.

Le imprese reggiane prevedono di attivare complessivamente, fra aprile e giugno di quest’anno, oltre 12.600 rapporti di lavoro di cui più di 4.000 nel solo mese di aprile. Queste ultime si concentreranno, nel 66% dei casi, nel settore dei servizi e per il 69% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

Dall’indagine sulle previsioni di assunzione delle imprese private con dipendenti dell’industria e dei servizi, inoltre, risulta che circa un terzo dei rapporti di lavoro attivati entro il mese di aprile dovrebbero essere stabili, ovvero con contratto a tempo indeterminato (19% dei casi) o di apprendistato, mentre nel 73% dei casi sarà a termine, cioè a tempo determinato (38%) o con altri contratti con durata predefinita (somministrazione, collaborazione, ecc.).

Considerando le entrate complessive di aprile, il 10% dei contratti che dovrebbero essere attivati sarà destinato a personale laureato, e il 18,3% del totale dovrebbe riguardare profili high skill (ossia dirigenti, specialisti e tecnici), una quota, questa, superiore alla media nazionale che si attesta al 17%.

All’interno di tali profili si riscontrano, però, anche le maggiori difficoltà nell’identificare il candidato idoneo a ricoprire il ruolo richiesto dall’imprenditore: si tratta in particolare degli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (è difficile reperire lavoratori con questo profilo nel 56,3% dei casi), tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (45,5%); operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (43,4%); progettisti, ingegneri e professioni assimilate (42,3%).

NSR