Solidarietà per la Palestina in piazza a Reggio: un lettore chiama NextStopReggio per documentare l’assembramento: “Non ce l’ho con loro, anche se Israele risponde semplicemente ai loro attacchi”

“Venite a documentare, per cortesia: qui in piazza Prampolini c’è un massiccio assembramento durante la manifestazione, l’ho già segnalato alle forze dell’ordine presenti in piazza. Loro in effetti intervengono costantemente per far allontanare la gente fra loro, ma i manifestanti si riavviccinano fitti fitti subito dopo”.
L’auspicio dell’affezionato lettore è che si trattino i cittadini tutti in uguale modo: “Se vengono date multe ai ristoratori perchè tengono aperto nei mesi caldi della pandemia, oppure a chi beveva un caffè davanti al bar all’aperto, si faccia la stessa cosa anche per chi in questo momento manifesta senza rispettare le distanze”.

Il lettore assicura che non ce l’ha con chi stava manifestando a favore del popolo palestinese “Anche se -ha precisato- penso che chi ha fatto partire i razzi siano stati loro e di conseguenza Israele ha semplicemente risposto per difendersi, quindi che ora si esprima solidarietà a chi ha dato il via a quest’ondata di sangue, risulta quantomeno singolare”.

La manifestazione in piazza era stata organizzata “per fermare la nuova ondata di violenza, lavorare per la pace e per il riconoscimento di Gerusalemme capitale di due Stati e la libera circolazione del popolo palestinese”.
L’iniziativa era stata promossa anche dalla Cgil reggiana che ha spiegato nel dettaglio lo scopo della solidarietà manifestata in piazza:

“La Camera del Lavoro condanna l’escalation di violenza in una terra martoriata da anni di guerre e soprusi, che da troppo tempo attende stabilità e pace. La politica di stampo coloniale finalizzata all’occupazione militare dei territori palestinesi che Israele conduce ormai da decenni è stata, e continua ad essere, anche oggi, il detonatore di questi conflitti.

[ngg src=”galleries” ids=”249″ display=”basic_thumbnail”]Chiediamo alla Prefettura e alle autorità locali di farsi parte attiva verso il Governo perché si faccia a sua volta promotore di un’azione diplomatica di pace e di rispetto del diritto internazionale chiedendo alle Nazioni Unite, all’Unione Europea e ai capi di governo che hanno a cuore la pace e la coesistenza tra palestinesi e israeliani:

– di fermare questa nuova ondata di violenza intimando il cessate il fuoco ad Hamas e al governo israeliano di fermare qualsiasi tipo di ritorsione e di rimuovere l’assedio a Gaza;
– di lavorare per il riconoscimento di Gerusalemme “capitale di due stati” e la libera circolazione del popolo palestinese;
– di impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di diritto internazionale per fermare l’espropriazione e la demolizione delle case a Gerusalemme Est;
– di esigere al governo israeliano di rimuovere tutti gli ostacoli alla realizzazione di elezioni libere e regolari in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza, come previsto dagli accordi di Oslo, firmati dalle parti;
– di sostenere e assistere l’Autorità Nazionale Palestinese per l’organizzazione e la realizzazione del processo elettorale, evitando ulteriori rinvii;
– di inviare osservatori internazionali neutrali per monitorare il processo elettorale, i giorni del voto e il conteggio dei voti, che si svolga secondo gli standard internazionali di trasparenza e con pieno diritto di voto per tutta la popolazione residente in Cisgiordania, nel distretto di Gerusalemme e nella Striscia di Gaza;
– di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere ai due Stati di negoziare in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità.

nsr

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