Sindacati contro il Questore per l’organizzazione dei poliziotti: “Non ama il confronto e predilige la proiezione mediatica. Ci adegueremo”

Nella giornata di ieri si è svolta in zona stazione e aree annesse un’operazione da parte della Polizia di Stato per la quale è stato reputato necessario un ingente spiegamento di forze con uomini provenienti da diversi reparti della Questura di Reggio Emilia e di altre città. In particolare due cittadini di origine magrebina con precedenti per spaccio di stupefacenti e reati contro la persona, sono stati accompagnati al CIE di Torino, mentre un cittadino algerino, già colpito da decreto di espulsione, è stato accompagnato al CIE di Potenza.

La vicenda è stata vissuta come la punta dell’iceberg di un malessere diffuso da tempo fra i poliziotti delle Questura reggiana che, attraverso i sindacati Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia) e Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) hanno denunciato la situazione oltre i confini locali.

“Il risultato conseguito -spiega il Segretario del Siulp Michele Rossi-, veniva comunicato in corso d’opera alla stampa e mediaticamente proposto come un’operazione che proiettava l’efficienza dell’organizzazione. L’hanno appreso dai media anche mogli e compagne dei poliziotti reggiani che poco dopo comunicavano alle famiglie che non sarebbero potuti tornare a casa né per cena, né per dormire e forse non avrebbero nemmeno potuto accompagnare i figli a scuola l’indomani, poiché all’improvviso era stato ordinato loro che sarebbero dovuti partire per Bari ad accompagnare i clandestini rintracciati nel pomeriggio”. ”Il SIULP nulla eccepisce sulle “strategie della sicurezza” messe in campo da Questore -prosegue Rossi-, ma contesta il turno massacrante a cui sono stati sottoposti i colleghi che, dopo oltre 6 ore di servizio in città, si sono dovuti sobbarcare centinaia di chilometri di notte, per un servizio che era già stato programmato da una settimana”.

Ma allora cosa viene contestato di preciso al Questore Sbordone? “Di non aver fatto alcuna informazione preventiva al Sindacato per questi servizi che comportano la modifica dell’orario di lavoro previsto dall’Accordo Nazionale -risponde Rossi- e di non aver informato preventivamente tutti i colleghi di quello che veniva richiesto loro. Non sappiamo se il servizio poteva essere anticipato al mattino, ma possiamo tranquillamente affermare che si doveva prevedere l’avvicendamento del personale comandando due turni di servizio. Cose che non sono state fatte”.

“Appare evidente -affonda definitivamente il colpo della denuncia il Segretario del Siulp- che è prevalso l’aspetto mediatico pro domo proprio sulla sicurezza e il benessere del personale”. “Tutto questo dopo che nella stessa mattinata abbiamo avuto un serrato confronto con lo stesso Questore per tutta una serie di violazioni sull’impiego del personale. Se in questura non si riesce ad organizzare un turno regolare al corpo di guardia, figuriamoci un operazione più articolata come quella in argomento. Non è la prima volta che il Sindacato deve intervenire per richiamare il rispetto delle regole ma senza ottenere soddisfazione e per questo ora abbiamo interessato anche la segreteria Nazionale. Evidentemente il Questore non ama il confronto, predilige la proiezione mediatica, la sicurezza fatta con i twett. Ci adegueremo”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Sindacato di Polizia Siap, che, attraverso il Segretario provinciale Giovanni Punzo puntualizza: “È da tempo che denunciamo numerose e ripetute Violazioni Contrattuali riferite alla mancata fruizione dei riposi, turni estenuanti da parte di alcuni operatori e soprattutto la scarsa organizzazione di servizi ampiamente programmabili. A tutto questo si somma una gestione complessiva delle relazioni sindacali che preclude i diritti del personale”.

“Purtroppo, detta gestione -prosegue Punzo-, associata alla scarsa conoscenza degli istituti contrattuali, pone molti interrogativi su una corretta gestione del personale. E’ perfettamente inutile ribadire che in Questura, da troppo tempo, non si tiene minimamente conto di piccole e grandi violazioni contrattuali, peraltro ampiamente segnalate dalla nostra organizzazione sindacale, alle quali non è mai stato posto rimedio. Questo ha provocato e provoca inevitabili ricadute sul lavoro demotivando le donne e gli uomini in divisa. Crediamo che la misura sia ormai colma e che sia giunto il momento di riportare la Questura di Reggio Emilia nell’alveo delle corrette relazioni sindacali sia da parte del Questore, ma soprattutto dei suoi collaboratori, che gestiscono importanti articolazioni, molti dei quali mostrano totale “indifferenza” sulle regole che disciplinano il contratto di lavoro”. ”La Polizia di Stato ha l’obbligo di far rispettare le leggi -conclude Punto- rispettando anche la dignità degli operatori di Polizia che al momento si devono sobbarcare le mancanze che la Politica ha creato”.

nsr