SGB, “Morti sul lavoro: primo quadrimestre 2020 nero per Reggio Emilia”

“È passata solo una settimana dalla morte del 52enne Bouma Seye ed è già il momento di esprimere nuovamente dolore, sconforto e tristezza per un altro evento mortale in provincia di Reggio Emilia che ha portato alla morte un lavoratore 32enne, originario di Senigallia, falciato questa notte mentre allestiva un cantiere sulla carreggiata della A1 tra Terre di Canossa Campegine e Reggio Emilia.

Il computo delle morti bianche nella provincia reggiana è ormai avvilente, soprattutto se si pensa che su 7 infortuni mortali avvenuti in Emilia-Romagna dall’inizio del 2020 ben 4 si contano nella nostra provincia, senza contare la morte per coronavirus del neurologo dell’ospedale Santa Maria Nuova.

Il governo, le istituzioni, la politica impongono misure per rallentare i contagi da COVID-19, restrizioni a tutela della salute di tutte e tutti, hashtag per dirci che tutto andrà bene, ma intanto, anche di fronte alla serrata generale, sui luoghi di lavoro si continua a morire sempre con lo stesso ritmo.

Del resto che la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro non sia argomento di interesse, anche in questa fase di emergenza sanitaria planetaria, è palese visto la carenza di dpi e considerato che, pure di fronte a un virus che sta infettando centinaia di migliaia di persone e mietendo decine di migliaia di vittime, le spinte padronali per riaprire tutto sono sempre più pressanti e sempre più arroganti.

Il profitto, la produttività, i mercati, l’economia sono prioritari di fronte alla salute e la vita delle lavoratrici e dei lavoratori.

Se non si inverte questo modello, se non si mette davanti a tutto la salute delle lavoratrici e dei lavoratori e la cultura e l’azione concreta della sicurezza sui luoghi di lavoro, non passerà molto tempo prima che piangeremo l’ennesima vita strappata.

SGB esprime condoglianze e si unisce al dolore per la morte dell’operaio 32enne”.

Sindacato SGB Reggio Emilia