Sequestrata sartoria irregolare in zona stazione gestita da una donna cinese

Ieri mattina personale del Posto di Polizia “Turri” ha effettuato un controllo presso uno stabile in viale IV novembre. All’interno del locale, contraddistinto da un magazzino ad uso commerciale al piano terra, venivano notati accatastati diversi cartoni contenenti materiale per irrigazione, abiti ed accessori moda, e macchinari ed utensileria varia.
Il contesto risultava essere in condizioni igieniche precarie. La prosecuzione del controllo permetteva di accertare la presenza di soggetti di origine cinese intenti a svolgere attività lavorativa; tra questi veniva riscontrata la presenza di un cittadino non in regola con il permesso di soggiorno in Italia.

Considerato lo stato dei luoghi il personale della Polizia di Stato ha richiesto l’intervento di personale della Guardia di Finanza al fine di appurare il rispetto delle normative sul lavoro da parte dei titolari dell’azienda tessile. Giunti sul posto, i militari della Guardia di Finanza hanno proceduto ai relativi specifici controlli, che consentivano di accertare numerose violazioni tra cui l’omessa redazione del Documento di Valutazione dei Rischi, l’omessa predisposizione dei dispositivi antincendio e la non conformità dei luoghi di lavoro ai requisiti del Testo Unico in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Dai primi accertamenti il laboratorio clandestino sembra venisse utilizzato per compiere piccoli lavori di artigianato di qualunque genere (sartorie, giardinaggio ecc ecc).

La titolare della sartoria, Z. Q., cittadina cinese, classe 1957, veniva deferita per i reati previsti dal Testo Unico per la sicurezza sui luoghi di lavoro e per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il locale è stato quindi sequestrato a disposizione della Procura reggiana.

nsr
(Foto d’archivio)