Scout Agesci cacciati dall’Oratorio Cittadino? Il responsabile smorza i toni, ma intanto la parrocchia ha organizzato una raccolta fondi. “Don Chiari si rivolta nella tomba!”

Il gruppo AGESCI Reggio Emilia 3 è stato sbattuto fuori dalla sua sede all’oratorio cittadino di via Adua. Stanno svuotando quegli ambienti che dal 1998 sono stati curati e vissuti.
Solo una parola per chi ha deciso questo sfratto: VERGOGNA.
Don Vittorio Chiari, che all’oratorio ci aveva voluti con tutto sé stesso, oggi si rivolta agitato nella tomba. Vergogna, vergogna, vergogna”. L’autore del post sui social, taggando la Pastorale Giovanile di Reggio Emilia, è Lorenzo Fanticini, storico scout del Gruppo Agesci Reggio Emilia fino a 4 anni fa insieme al fratello Enrico.

Una denuncia che ha intercettato nel giro di poche ore 142 like e 116 commenti. Persone indignate che hanno espresso dure critiche, molti dei quali ex attivisti scout dell’Agesci di Reggio Emilia 3 che oggi conta circa 100 persone fra bambini, adolescenti e capi scout.

Che tristezza!! –scrive A.Z.-Non conosco i motivi dello sfratto ma poco importa… troppo spesso all’AGESCI sono stati messi i bastoni fra le ruote. Da sempre i “cittadini del mondo” educati a pensare e ragionare fanno paura… cari amici scout!!!”.
Un’autentica vergogna –rincalza F.C.-. L’ ennesima. Dopo aver sfrattato da Santa Croce i Salesiani e tutte le attività connesse e perfettamente coordinate (compreso un asilo che funzionava benissimo…) ora anche questa carognata. Quando la Chiesa è solo o prevalentemente politica e interessi, non è più Chiesa”.

Contattato da NextStopReggio Alessandro Reggiani, responsabile del Gruppo Agesci Reggio Emilia 3, per far luce sulla vicenda smorza i toni: “Lorenzo Fanticini ha parlato a titolo personale, non esiste alcun caso. Abbiamo avuto un dialogo con la Curia e con le famiglie dei nostri scout ed è stata maturata questa scelta senza polemiche trovando un’altra soluzione. Lo scoutismo non è dipendente dal luogo in cui si sta”. Per Reggiani non avrebbe nemmeno senso scriverci un articolo.

Impossibile però assecondare il suo desiderio. A parte che risulta difficile ignorare il malcontento espresso di 150 famiglie, fra i commenti al post di Fanticini ci sono molte persone che hanno fatto la storia dello scoutismo a Reggio Emilia, storici capi scout che per tanti anni, gratuitamente, con passione e dedizione hanno formato giovani reggiani che ancora oggi portano nel cuore i valori di quello scoutismo cattolico, cercando, una volta adulti, di applicarlo a 360 gradi nella vita di tutti i giorni, dalla famiglia, al lavoro, al volontariato.

Quella sede dedicata agli scout, formate da tre stanze, fu fortemente voluta circa 25 anni fa da Don Vittorio Chiari quando i salesiani, su chiamata del Vescovo Baroni, giunsero nella nostra città. Per don Chiari non erano necessarie carte bollate che suggellassero il patto sine die: lì, nelle sedi dell’Oratorio Cittadino lo scoutismo di Baden Powell avrebbe educato e formato per sempre migliaia di reggiani, in un rapporto di proficua collaborazione e condivisione con la parrocchia di Santa Croce.

Così è sempre stato, fino ad oggi. L’assenza di uno scritto autorizza i legittimi proprietari a fare scelte diverse. E per la Curia evidentemente non deve essere più la sede scout decisa dall’indimenticabile Don Vittorio Chiari.

L’alternativa sono gli attuali prefabbricati della parrocchia. Per renderli utilizzabili allo scopo sono necessari però dei lavori quantificati in circa 20.000 euro. Una cifra non di poco conto, per questo motivo i parrocchiani hanno lanciato una raccolta fondi (leggi qui).

Se si riuscirà a raccogliere la somma necessaria grazie ai parrocchiani e ai benefattori, gli Scout Agesci del Gruppo Reggio Emilia 3, potranno continuare le proprie attività presso la parrocchia di Santa Croce, proseguendo così un cammino ventennale in un luogo a pochi passi dalle ex officine Reggiane (ndr, spesso teatro di spaccio e criminalità), svolgendo un ruolo prezioso sia per i residenti di Santa Croce, che per i cittadini reggiani tutti.

Marina Bortolani, @NextStopReggio

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