Scoperto in città un laboratorio tessile in precarie condizioni lavorative e con 2 dipendenti clandestini: denunciato il titolare

Nella giornata di ieri, in seguito a una segnalazione anonima al 113 da parte di una voce proveniente da un nastro registrato che diceva “Ciao Reggio Emilia sono in via Zatti grado 7 sono senza permesso di soggiorno…aiuto!”, gli agenti della polizia di stato sono intervenuti presso una palazzina di due piani, con all’interno un laboratorio tessile per il confezionamento di tute monouso di colore bianco, su 21 postazioni di lavoro singole dotate di altrettante macchine da cucire, in gestione a cittadini cinesi.

Gli agenti, una volta entrati nella struttura, hanno riscontrato la presenza di 28 cittadini cinesi impiegati come mano d’opera, per i quali sono stati effettuati i dovuti accertamenti per verificare la regolarità della loro presenza sul territorio nazionale.

Di queste ventotto persone, ventidue sono risultate in possesso di regolare permesso di soggiorno, mentre sei erano sprovviste di qualsivoglia documento e pertanto, al termine degli accertamenti, sono state accompagnate presso gli uffici della questura per l’identificazione.

Al termine degli accertamenti, i quattro risultati regolari sono stati congedati mentre gli altri due, irregolari sul territorio nazionale e quindi venivano sono stati deferiti in stato di libertà per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.

Il laboratorio che fungeva anche da dormitorio, era in uno stato fatiscente e di completo degrado, privo di qualsiasi condizione igienico sanitaria idonea, non a norma anche in violazione delle norme vigenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da covid 19.

In particolare da un’apertura laterale senza porta si aveva modo di accedere a un vano dove erano state ricavate due camere da letto così come altre due camere da letto nel piano immediatamente superiore a cui si poteva liberamente accedere in quanto privo di porte.

Al piano seminterrato è stata riscontrata la presenza di servizi igienici in fatiscenti condizioni sanitarie cosi come le camere sopra descritte. Altri vani e camere in analoghe condizioni igienico-sanitarie precarie sono state scoperte al piano superiore del magazzino dal quale era possibile liberamente accedere tramite una scala a chiocciola interna.

Sul posto è intervenuto anche il comando provinciale dei Vigili del Fuoco e della polizia locale.

Gli agenti della squadra mobile, intervenuti sul posto, hanno ascoltato i dipendenti e il titolare dell’azienda. Al termine degli accertamenti, quest’ultimo, X.B., classe ’73, incensurato, è stato deferito alla Procura Della Repubblica per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

La ditta di confezione veniva altresì diffidata dal comando provinciale vigili del fuoco a provvedere alle adeguate opere di manutenzione e riparazione, rendendo necessario anche il ripristino delle condizioni di sicurezza in caso di emergenza.

La segnalazione anonima giunta in sala operativa è stata chiaramente interpretata dagli agenti operanti come una richiesta di aiuto di uno dei dipendenti della ditta tessile, presumibilmente stanco della situazione di sfruttamento.

nsr