E’ stata collocata al primo piano del municipio di Boretto la teca contenente la sciabola del capitano Marino Cervi, eroe borettese della Prima guerra mondiale.

Questa mattina, nella sala consiliare, la figura di Cervi è stata ricordata – dopo l’introduzione del vicesindaco Matteo Benassi e di Luciano Longhi per il Comitato per il centenario della Grande Guerra – dal professor Andrea Fontanesi, alla presenza di alcuni discendenti del militare e di Giancarlo Muti, cittadino onorario di Boretto che ha provveduto a consegnare gli attestati dell’Istituto nazionale della Legione d’onore dei Cavalieri di Vittorio Veneto.

Cervi – ha spiegato Fontanesi – nacque a Boretto il 30 aprile del 1885: arruolatosi nell’Esercito il 9 ottobre del 1902, dopo la guerra in Libia (nel 1911) partì per il fronte con il grado di capitano in servizio attivo dell’11° Reggiment1 Bersaglieri. Morì in combattimento a Javorcek, nell’attuale Slovenia, tra l’11 e il 12 settembre del 1915. Fu insignito di due medaglie d’argento al valore militare.

La sciabola era stata donata a Cervi stesso dal Comune di Boretto per le sue eroiche gesta, e venne ritrovata qualche anno fa da una sua nipote trasferitasi lontano dal paese dello zio, che scelse di far “ritornare a casa” il prezioso cimelio.

La sciabola, riconsegnata ufficialmente tre anni fa, è stata collocata in una teca, poi benedetta dal parroco don Luigi Mandelli. A conclusione della cerimonia, anche l’intervento della senatrice Albertina Soliani, che ha sottolineato il valore delle azioni di Cervi, morto a soli trent’anni.