Negli ultimi due mesi le fabbriche metalmeccaniche sono state attraversate da un’ondata di assemblee sindacali in occasione del congresso; per la Fiom “una grande opportunità di ascolto di quello che pensano i lavoratori”.
Abbiamo svolto ben 699 assemblee sindacali in due mesi, ma non abbiamo trovato un operaio che dicesse che era soddisfatto della politica del Governo.
I profitti aumentano e i salari calano, per questo in tutte le aziende stiamo chiedendo alle imprese di fare uno sforzo nei confronti dei dipendenti riconoscendo aumenti di stipendio, ma questo non sarà sufficiente a salvaguardare il potere d’acquisto se non interviene anche il Governo con una più equa redistribuzione fiscale”.
Negli ultimi venti anni la tassazione dei profitti d’impresa è passata dal 37% al 24%, mentre le trattenute in capo al lavoro dipendente non hanno fatto altro che aumentare.
“Il 2022 è l’anno dell’ingiustizia fiscale, i lavoratori pagano bollette della luce e del gas doppie, vedono aumentare persino le spese alimentari, tutto per colpa della speculazione finanziaria – continua Vecchi – questi aumenti si traducono immediatamente in dividendi degli utili delle grandi imprese finanziarie che stanno speculando su gas, petrolio e grano, ma questo Governo che doveva difendere gli italiani, in realtà sta difendendo gli interessi della finanzia mondiale, perché questi assurdi profitti fa finta di non vederli”
Senza una tassazione degli extra-profitti che permetta di ridurre le tasse in capo a lavoratori e piccole imprese, afferma da settimane la Cgil il 2022 verrà ricordato come l’anno nefasto in cui il 12% del reddito dei lavoratori passa dalle loro tasche ai profitti delle imprese.