Sciopero, esulta Sesena (Cgil): ” Risultato oltre ogni più rosea aspettativa”

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“Un risultato ogni oltre più rosea aspettativa sia in termini di adesione allo sciopero che di partecipazione alla manifestazione.- ha dichiarato il Segretario generale della Cgil di Reggio Emilia, Cristian Sesena –  Abbiamo compiuto un primo passo sulla strada  di una mobilitazione che sarà lunga e continuerà fino a che non avremmo ottenuto risultati concreti in termini di aumento di salari, contrasto al caro vita  e alla precarietà”.
 
“Il governo è lontano dai problemi reali delle persone, e la maggioranza parlamentare non sta facendo nulla per difendere i salari dall’inflazione, ma se i lavoratori non scioperano, se non manifestano, difficilmente ci saranno modifiche alla Manovra 2023, che per operai e impiegati contiene solo briciole.” Così si apriva la nota della Fiom Cgil di Reggio Emilia aderendo allo sciopero generale di otto ore di oggi proclamato da CGIL e UIL Emilia Romagna.

Negli ultimi due mesi le fabbriche metalmeccaniche sono state attraversate da un’ondata di assemblee sindacali in occasione del congresso; per la Fiom “una grande opportunità di ascolto di quello che pensano i lavoratori”.
Abbiamo svolto ben 699 assemblee sindacali in due mesi, ma non abbiamo trovato un operaio che dicesse che era soddisfatto della politica del Governo.
I profitti aumentano e i salari calano, per questo in tutte le aziende stiamo chiedendo alle imprese di fare uno sforzo nei confronti dei dipendenti riconoscendo aumenti di stipendio, ma questo non sarà sufficiente a salvaguardare il potere d’acquisto se non interviene anche il Governo con una più equa redistribuzione fiscale”.
Negli ultimi venti anni la tassazione dei profitti d’impresa è passata dal 37% al 24%, mentre le trattenute in capo al lavoro dipendente non hanno fatto altro che aumentare.

“Il 2022 è l’anno dell’ingiustizia fiscale, i lavoratori pagano bollette della luce e del gas doppie, vedono aumentare persino le spese alimentari, tutto per colpa della speculazione finanziaria – continua Vecchi – questi aumenti si traducono immediatamente in dividendi degli utili delle grandi imprese finanziarie che stanno speculando su gas, petrolio e grano, ma questo Governo che doveva difendere gli italiani, in realtà sta difendendo gli interessi della finanzia mondiale, perché questi assurdi profitti fa finta di non vederli”
Senza una tassazione degli extra-profitti che permetta di ridurre le tasse in capo a lavoratori e piccole imprese, afferma da settimane la Cgil il 2022 verrà ricordato come l’anno nefasto in cui il 12% del reddito dei lavoratori passa dalle loro tasche ai profitti delle imprese.

Di seguito alcuni dati sull’adesione allo sciopero di oggi di alcune aziende della nostra Provincia
 
Margaritelli Ferroviari di Zurco – oltre il 90%
Emiliana imballaggi di Fabbrico – il 70%
Markas (appalto sanità) 80-85%
Interpump 95%
Crown 95%
Ognibene 80%
Argotractors 70%
Fluid Press 70%
Pibiplast 80%
Rexnord 70%
Ds Smith 60%
 
(Foto di Fabio Zani)