Scandiano si risveglia ancora tappezzata di volantini “No-Gender” contro la legge Zan. L’autore: “Non siamo nell’Alabama anni ‘60 dove certa gente era rilegata in ghetti”

Lunedì nuovo risveglio “No-Gender” a Scandiano dopo quello del 9 Novembre (leggi qui), dove il “Leone Scandianese” ha tappezzato diversi luoghi del paese -Municipio, chiesa dei cappuccini, parco scuole, bacheca pd ecc.- con i suoi volantini di protesta.
Il testo riportato è il seguente: “INDOTTRINAMENTO. Educazione Gender. Non siamo più papà e mamma… Non siamo più maschio o femmina… SIAMO GENERE. La nuova materia per i BAMBINI delle elementari. LEGGE ZAN”.
“Il mio intento -spiega l’autore a NextStopReggio– è quello di far capire a più persone possibili la gravità di questa legge, e soprattutto far capire cos’è la teoria gender. Vendono la Legge Zan come legge per la salvaguardia dei diritti per lgbt, te la fanno passare come fossimo in Alabama negli anni 60, dove gli afroamericani erano relegati in ghetti, in autobus nei posti in fondo, locali no neri, quando in realtà non è assolutamente così: sfido chiunque a dimostrarmi che un qualsiasi lgbt non possa entrare in negozi, palestre, locali ecc”.
“Uso il termine ‘lgbt’ -precisa l’autore- per comprendere chiunque. Siamo di fronte a una legge che obbliga l’indottrinamento ai bambini, ai quali viene spiegato in pillole che non sono maschi o femmine, ma genere, quindi oggi ti senti donna bene, domani uomo, no problem. La legge Zan fa riferimento alla legge 107 della Boldrini che come primo articolo sanciva: “La percezione che hai di genere“, quindi, oggi uomo, domani donna. Ma dai…..”.

Marina Bortolani

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