Sala scommesse, il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Reggio Emilia

Il Consiglio di Stato, con propria ordinanza pubblicata il 12 novembre 2020, ha respinto l’appello della società Over 89 – Sala gioco scommesse, situata in via Martiri della Bettola 47/E a Reggio Emilia – che si era rivolta al Consiglio di Stato per chiedere l’annullamento della pronuncia cautelare del Tar di Parma, il quale aveva respinto in primo grado l’istanza di sospensione dell’ordinanza comunale di chiusura della stessa sala gioco scommesse.

La prima fase cautelare al Tar di Parma si era conclusa favorevolmente per il Comune (rappresentato e difeso dall’avvocato Annalisa Corradini), il quale aveva visto accogliere la propria tesi difensiva, volta a dimostrare l’inesistenza dei presupposti di fumus boni iuris e periculum in mora, sostenuti dalla Società Over 89 per chiedere l’annullamento dell’ordinanza di chiusura della sala slot.

Tale società impugnava dunque la decisione del Tar e ricorreva al Consiglio di Stato, ove il Comune è stato rappresentato e difeso dall’avvocato Francesca Ghirri.

Anche in tale secondo grado di giudizio cautelare, il Comune ne è uscito vittorioso e la società, non vedendo accogliere la sua ulteriore istanza, è risultata soccombente, “rilevato che – scrivono i giudici di secondo grado – l’appello cautelare non appare assistito da sufficienti elementi di fondatezza e apparendo prima facie condivisibili le motivazioni dell’ordinanza cautelare impugnata”.

La battaglia legale, che vede il Comune impegnato a difendere l’interesse pubblico nella lotta contro la ludopatia, anche tramite il distanziamento delle sale gioco scommesse dai luoghi sensibili, ha dunque segnato una doppia vittoria per l’Avvocatura comunale e ora si attende il giudizio del merito.

b.f.
(Foto d’archivio di una sala scommesse)