Sala gremita per Paragone (Italexit): “Solo noi possiamo cambiare il Paese!”, ed è ovazione

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Da sinistra: Giorgio Bedeschi, Gianluigi Paragone, Erica Romani

Era gremito il ristorante “La Casa dei bardi” di Cavriago dove il Sen. Gianluigi Paragone, il leader fondatore del partito Italexit che i sondaggi danno in costante crescita, ha cenato insieme agli iscritti, simpatizzanti ed elettori prima del comizio fra i tavoli. Ad ascoltarlo circa 150 persone durante la serata moderata dall’Avv. Erica Romani, candidata al Senato nel collegio 1 uninominale e capolista plurinominale (collegio che comprende Reggio Emilia, Parma e Piacenza).
Entusiasmo e applausi scroscianti al termine di ogni tema trattato hanno preceduto l’ovazione finale quando Paragone ha terminato il discorso con un monito: “Centrodestra e centrosinistra non hanno fatto nulla finora, se non sostenere la linea di Draghi. Solo noi possiamo cambiare il Paese!”.

“Vogliono distruggere la piccola e media impresa perchè non sono capaci di gestirla”, ha detto Paragone durante l’intervento. “Eravamo la quarta potenza mondiale perchè tutto funzionava, perchè l’imprenditore era il motore dell’economia e la nostra capacità di fare impresa creava lavoro. Ora abbiamo rotto la capacità di scommettere sugli imprenditori e la classe dirigente politica non dialoga più con gli imprenditori, perchè sa che non hanno mantenuto nulla di ciò che avevano promesso precedentemente. Ed è una tragedia! Ora la liquidità dell’imprenditore è venuta meno: se deve pagare le tasse sulle fatture emesse non ha più liquidità e le banche lo mettono in pre-allarme”.

Per quanto concerne il caro bollette “sono dei vigliacchi: c’era anche prima, ora sono bollette proibitive. Non si ha più la programmazione minima di fare impresa”.
Ci chiedono “Preferite la pace ai condizionatori?”, mi chiedo, “ma dov’è super Draghi?”. “Io voglio un presidente del consiglio che risolva i problemi, non che chieda ai cittadini cosa scelgono. Fra un po’ andremo al lockdown energetico”.

In merito alla guerra in Ucraina, Paragone ha affermato che “il conflitto propone anche altre armi all’Ucraina. Se nessuno controlla, quelle armi potrebbe finire a un mercato parallelo. L’Unione Europea non si sa come ne esca”.
Paragone ha infine espresso solidarietà ai ristoratori per quanto sono stati costretti a subire durante la pandemia fra imposizioni di green pass e obblighi di chiusure, dichiarandosi pienamente dalla loro parte.
Ad un certo punto è passato al fianco del pizzaiolo infornando la pizza creata insieme con piacevole sorpresa dei presenti e dei ristoratori stessi. Un piccolo gesto concreto per confermare ancora una volta da che parte sta Italexit.

Prima di Paragone ha parlato l’ex sindaco di Viano Giorgio Bedeschi (ndr, esponente Italexit e che sarà nuovamente candidato a Sindaco di Viano appoggiato da una coalizione civica) il quale ha evidenziato che “va messa in piedi una politica della proposta contrapposta alla politica della protesta. Coinvolgere la gente è importantissimo. Il sindaco è come l’amministratore di condominio: la cosa pubblica non è del sindaco, ma di tutti e come tale va amministrata”. Bedeschi ha poi sviscerato nel dettaglio alcuni punti del programma politico di Italexit.

Il noto ambientalista ed esperto di economica Francesco Fantuzzi, presente al tavolo dei relatori, ha parlato della gestione speculativa dei beni comuni e servizi essenziali denunciando un dato di fatto che segnala da anni: “Il nostro territorio ha svenduto il servizio pubblico dell’acqua alla multinazionale Iren. I Sindaci non aprono più bocca e da tre anni si impedisce di fare assemblee.
Beni comuni come l’acqua, energia e gas, dovrebbero essere sottratti alla gestione dei privati. Invece qui si fa profitto sui beni comuni, ma l’acqua non dovrebbe essere gestita da privati e quotata in borsa”. Fantuzzi, sempre molto attento a dimostrare i dati delle sue denunce, ha sventolato i documenti snocciolando cifre che lasciavano attoniti i presenti. “C’è tanto da fare e da lottare per i nostri beni comuni e per i servizi essenziali, perchè così si rischia la deriva”.

Erica Romani e Francesco Fantuzzi

Alla serata era presenta anche il noto dj Robby Giusti che ha esortato i presenti a recarsi ai seggi come rappresentanti di lista “perchè siamo in una terra rossa e dobbiamo difendere il nostro voto: se c’è scheda bianca diventa qui rischia di diventare un voto a favore loro, se magari c’è scritto Paragone annullano perchè e ci fanno un segno con il rossetto….difendiamo le elezioni, difendiamo il nostro voto!”.

Foto della serata: