Ristoratori e pubblici esercizi senza soldi per pagare tasse e contributi, Confcommercio: “Servono ristori proporzionati alla perdita”

La lotta per la sopravvivenza dei ristoratori e dei pubblici esercizi in generale a fronte della pandemia si sta facendo di giorno in giorno più difficile e proprio oggi sono in scadenza iva, ritenute e contributi Inps.

«Da sempre – spiega il presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia Reggio Emilia Davide Massarini – sosteniamo che prima o poi saremmo arrivati al punto di non ritorno in cui i pubblici esercizi non avrebbero avuto più i soldi per pagare: comprendiamo perfettamente la voglia e il bisogno di tanti di protestare in modo anche forte».

Il presidente di Confcommercio Reggio Emilia, Davide Massarini

«C’è urgente bisogno di risorse economiche – aggiunge Davide Massarini – perché senza un sostegno adeguato si arriva per forza a questo punto. FIPE, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi di Confcommercio, è presente con grande determinazione al tavolo delle trattative. Abbiamo detto che servono ristori proporzionati alla perdita di fatturato e abbiamo raccolto dal Governo dei segnali di apertura in tal senso. Non c’è più tempo, le imprese non sanno più come andare avanti e, come avevamo già evidenziato, sono arrivate al punto di non avere più liquidità per versare tasse e contributi: occorre che il Governo dia delle risposte subito».

«Per i nostri Associati e per tutti i pubblici esercizi il suggerimento in questa fase è, concretamente, e i nostri consulenti lo stanno facendo già per gli Associati Confcommercio, di fare molto bene i calcoli e a seconda dei casi e quando possibile rateizzare, ad esempio per l’iva, o compensare per chi ha dei crediti in quanto tali crediti sono compensabili trasversalmente su tutti i tributi», spiega infine Davide Massarini e conclude: «Siccome poi tanti, anche così, non riusciranno a pagare alla scadenza è indispensabile che venga prevista la cancellazione, almeno, di interessi e sanzioni per chi pagherà in ritardo».