Ristorante e centro di ricerca sul gusto al Centro Malaguzzi: un successo di 45mila presenze in un anno

Bilancio positivo per Pause-Atelier dei Sapori con 45 mila presenze in un anno al ristorante della Fondazione Reggio Children-Centro Malaguzzi, conti in attivo e progetti di ricerca sul gusto e gli stili di vita a livello locale, nazionale e internazionale. Tra i tanti, dalla diffusione della conoscenza del Cappelletto nelle scuole, al progetto con i bambini di Norcia “Vi racconto una lenticchia”, al Comitato scientifico di saggi del gusto, alle attività del prossimo autunno su cibo e alimentazione in due quartieri di Reggio Emilia, senza escludere l’apertura a partnership con aziende e università.

I numeri e le attività, a un anno dalla trasformazione di Pause in srl, sono stati presentati questa mattina da Carla Rinaldi, presidente di Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi, Daniele Marchi, membro del consiglio di amministrazione di Pause, assessore a Bilancio e Welfare del Comune di Reggio Emilia, Paola Cavazzoni, amministratore delegato di Pause Atelier dei Sapori, Emanuele Gnemmi, consulente tecnico e gestionale di Pause e Dalila Davoli, chef di Pause. L’assemblea dei soci si è tenuta al Borgo del Balsamico, Reggio Emilia, gestito da Cristina Crotti.

Un anno importante: i numeri

In questo anno Pause conferma e rafforza i suoi numeri. Il valore della produzione è pari a 1 milione e 60 mila euro, la crescita delle attività di ristorazione e accoglienza rispetto al 2017 è del 25%, il primo margine, tenuto conto del costo del venduto e il costo del lavoro impiegato si assesta al 21% pari a 220 mila euro.Come primo anno di attività l’utile lordo prima delle imposte risulta essere del 5% e sarà reinvestito in ricerca, strumentazioni e nuovi spazi. La media di presenze giornaliere, per quanto riguarda la ristorazione a pranzo, è stata di più di 300 persone oltre ai 50 bambini della scuola, considerando che  è stato attivato anche un servizio di pasto d’asporto con scelta diretta dal menu presente sul nuovo sito, sono stati anche gli eventi e la banchettistica esterna.

L’identità: Pause fa ricerca e solidarietà

Durante l’anno trascorso si è rafforzata la nuova identità di Pause, che sta diventando, oltre che ristorante, caffetteria e luogo di incontro, un atelier e un laboratorio di nuove idee, un soggetto che può realizzare e proporre progetti di ricerca, solidarietà, investimento, legati al cibo e al benessere della persona e delle comunità. Al centro ci sono le persone, la comunità e c’è una intensa ricerca attorno al gusto e al cibo, le tradizioni culturali e la memoria, gli stili di vita nei loro cambiamenti, la corretta e sana alimentazione. Un approccio aperto al confronto, alla solidarietà, alla condivisone sociale, ad una innovazione che rispetta le culture e la natura.

Rinaldi: “Il cibo come incontro”

“Questo progetto ha un futuro importante – dichiara Carla Rinaldi nel video dedicato alla ricerca sul  gusto – che sarà quello, attraverso la ricerca, di vivere fino in fondo il valore della interdisciplinarietà e della intercultura del cibo. Pensiamo cioè al cibo come a uno dei grandi strumenti che possano davvero mettere in comunicazione, costruire, sviluppare, una partecipazione diversa e nuova al mondo e alla vita”.

Tre direttrici per i progetti: scientifici, solidali, industriali

Tre le direttrici secondo le quali sono stati sviluppate le attività in corso e future. Le ricerche di carattere scientifico per nuovi stili di vita a partire dai bambini  e ragazzi,  loro famiglie  e  scuole, sono il cuore dell’attività.

Importanti i progetti di collaborazione con partner e associazioni su progetti che riguardano le  comunità, come nel caso della collaborazione con “I love Norcia” nella zona del terremoto.

Un settore che verrà rafforzato è la ricerca e sviluppo di prodotti con aziende che si occupano di food e temi vicini, per identificare soluzioni buone e  intelligenti  per  la salute  di   tutti.

l.g.
(Foto di Fabio Zani)