Rientro a scuola fra criticità: le proposte emerse durante il presidio di Priorità alla Scuola e Uil Scuola

Le scuole superiori hanno riaperto da pochi giorni e il movimento “Priorità alla Scuola” ha manifestato insieme alla “Uil Scuola” in piazza Gioberti in centro storico e davanti alla sede del Provveditorato agli Studi oggi pomeriggio per trattare 5 temi avanzando proposte:
1. Massimo 20 studenti per aula dal prossimo anno;
2. No invalsi;
3. Screening;
4. Stabilizzazione dei precari;
5. Traporti;
“Nonostante le garanzie dateci dai nostri amministratori -spiegano gli attivisti-, sappiamo che il rientro presenta delle criticità, aggravate dai lunghi mesi di interruzione, che hanno bisogno di tempo e dell’impegno di tutti e tutte per essere risolte. Il dispiegamento di personale che si occupi di evitare assembramenti fuori dalle scuole ma, soprattutto, che favorisca il corretto accesso a treni e autobus, è ad oggi insufficiente”.
“Ci sono stati segnalati autobus pieni, ben oltre la capienza massima, seguiti immediatamente da mezzi della stessa linea completamente vuoti”.

“La presenza di personale che segnali agli studenti l’arrivo di altri mezzi e che regoli l’accesso alle vetture -suggeriscono i manifestanti- sarebbe sufficiente a ridurre drasticamente il rischio dato dal sovraffollamento. Gli autobus ci sono.
È necessario operare sulla riduzione degli assembramenti (come suggerito dal Tar Emilia Romagna) così da evitare, oltre che i rischi di contagio, un notevole spreco di denaro pubblico”.

“Diversi Dirigenti hanno scelto di non avvalersi di assistenti civici, facendo appello al senso di responsabilità dei loro studenti, ai quali però non può essere chiesto di svolgere il ruolo di “controllori”, secondo una dinamica di iper-responsabilizzazione individuale che non può e non deve servire a colmare carenze istituzionali.
I treni non sembrano essere in una condizione migliore, anzi.
Ci è stato segnalato che la mattina presto – in particolare sulle linee da e verso Modena e Verona – si va ben oltre il 50% massimo di capacità delle carrozze”.

“Infine -proseguono gli attivisti di Priorità alla Scuola-, una notizia tanto inaspettata quanto avvilente: venerdì scorso, il Presidente Bonaccini ha dichiarato che i tamponi rapidi disponibili in farmacia per il monitoraggio delle scuole sarebbero stati disponibili ogni 2 settimane (e non una volta al mese) a partire da questo lunedì. Tuttavia diverse farmacie ci hanno risposto di non essere al corrente di questa novità e diverse persone si sono sentite rifiutare la richiesta di effettuare il tampone.

[ngg src=”galleries” ids=”215″ display=”basic_thumbnail”]Questa modalità di screening non è quella che come Priorità alla Scuola abbiamo richiesto alla Regione. La nostra richiesta prevede di effettuare lo screening direttamente nelle scuole e con un altro modello organizzativo: e continuiamo a chiederlo. 
Tuttavia, per consentire a tutti un rientro in serenità è necessario che tutti e tutte abbiano la possibilità di effettuare il tampone. 
In attesa di nuovi incontri per avviare la campagna di screening, chiediamo quindi che la Regione mantenga la parola data e lavori attivamente alla riduzione del rischio di contagio.
È importante non solo per la scuola, ma per tutto il resto della società”.

“Per concludere, non possiamo non notare un elemento: il rientro a scuola è stato motivo di grande preoccupazione per tutt* noi, genitori, docenti, ragazzi e ragazze. Dopo aver rimesso piede in aula, sullo stato di agitazione ha prevalso qualcos’altro: la sensazione di aver superato un ostacolo che sembrava insormontabile. Persone che avevano espresso forti riserve sull’opportunità della riapertura si sono dichiarate felici per questo rientro.
Il problema non è alle nostre spalle, stiamo convivendo con molte difficoltà, ma è forte la sensazione che l’energia positiva di questi giorni ci possa aiutare a superarle”.

Nsr
(Foto di Fabio Zani)