Riders Reggio, le ragioni dello sciopero che si svolgerà venerdì in città. “La nostra vita gestita da un algoritmo”

“Siamo qui oggi come Riders Union Reggio Emilia per denunciare le condizioni di lavoro che viviamo e per annunciare che, assieme ai Riders di tutta Italia, parteciperemo attivamente allo sciopero nazionale che si terrà Venerdì 26 Marzo 2021”. Le ragioni sono state illustrate questa mattina ai media dagli attivisti di Adl Cobas Reggio Emilia-Riders Union Reggio Emilia.

“Lo sciopero è una tappa di un percorso che denuncia le condizioni di lavoro imposte dalle piattaforme multinazionali Glovo, Just Eat, Deliveroo e UberEats che nonostante si rifacciano alla cosiddetta economia 3.0 o Gig Economy, attuano condizioni di lavoro dei primi decenni del ‘900, come il lavoro a cottimo.
Siamo lavoratori senza contratto, la nostra vita e il nostro reddito sono gestiti da una applicazione ed il suo algoritmo, che determina la velocità e la paga di ogni consegna e che ti dà più o meno lavoro”.
“Subiamo incidenti stradali e rapine sul lavoro, e non abbiamo ricevuto il minimo supporto dalle piattaforme. Non abbiamo diritto a malattia, infortunio o ammortizzatori sociali perché ci dicono che siamo imprenditori di noi stessi. Sono a carico nostro i DPI per la sicurezza, le biciclette con cui facciamo le consegne, la linea internet, il cellulare”.

“Se si verifica una irregolarità nei compensi ci possiamo confrontare con la piattaforma solo tramite mail, non avendo un ufficio sul territorio e neppure un numero di telefono da chiamare, e troppo spesso le nostre mail con richieste di aiuto e chiarimento vengono ignorate. Se invece tardiamo un minuto a partire per una consegna veniamo immediatamente contattati telefonicamente per conto della piattaforma che ci chiede perché non ci stiamo muovendo immediatamente”.

“Queste condizioni di lavoro -proseguono gli attivisti- con l’emergenza sanitaria vengono rese ancora più pesanti sia dal punto di vista della sicurezza che da quelle ambientali in cui si lavora in città, nonostante ci abbiano definito più volte ‘lavoratori essenziali’. La mancanza in città di bagni pubblici aperti fino alle ore 24:00 e l’impossibilità di avere accesso ai bagni degli esercizi commerciali ci costringe ad improvvisare.
La mancanza di un luogo dove poter aspettare gli ordini al coperto ci costringe a subire la pioggia, il freddo pungente e il caldo afoso. La mancanza di un luogo dove poter ricaricare il proprio cellulare, bere qualcosa di caldo o semplicemente un luogo dove poter trovare gel igienizzante e mascherine ci costringe a mettere a rischio la sicurezza nostra e dei clienti che ricevono gli ordini. In questo anno di emergenza sanitaria nessun DPCM ha preso in considerazione provvedimenti per l’accesso ai tamponi gratuiti e tantomeno ai vaccini”.

“Per questi motivi richiediamo un confronto con Il Comune di Reggio Emilia per migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza per i Riders in città. Venerdi 26 marzo durante lo sciopero nazionale saremo in piazza Prampolini dalle ore 17:30 primo per rivendicare contratti di lavoro dignitosi, che non siano caporalato digitale; per rivendicare una paga oraria e non a consegna, numero di ore lavorative garantito, diritto alla malattia e all’infortunio, ai dispositivi di sicurezza e mezzi di trasporto a carico delle piattaforme. Secondo, per aprire un percorso con il Comune che migliori le nostre condizioni di sicurezza e dignità lavorativa nella città di Reggio Emilia.

“Chiediamo inoltre-concludono- la solidarietà della cittadinanza tutta per il 26 di marzo chiedendo di non usufruire dei servizi di consegna a domicili delle piattaforme Glovo, JustEat, Deliveroo, UberEats.
Non per noi ma per tutte e tutti! Perché questi contratti oggi sono impiegati nel nostro settore ma notiamo un tentativo graduale di applicarli a tutto il mondo del lavoro, dove l’azienda scarica il rischio di impresa sui lavoratori. Mai più consegne senza diritti!”.

nsr