‘Reggio Emilia Riparte’, presentato il piano di azioni e indirizzi operativi per la Città

“La nostra città ha dimostrato responsabilità e coesione nei mesi della chiusura generale per il contenimento della pandemia, affrontando lutti e privazioni, rinunciando alla libertà perché sapeva che solo così avrebbe potuto riottenerla il prima possibile. La nostra città ne è consapevole: nulla è e potrà essere esattamente come prima. Viviamo il Tempo della differenza e, come nei mesi appena trascorsi, siamo pronti a rispondere con il giusto adattamento dei nostri stili di vita e dei nostri servizi a una realtà mutata, imprevista e imprevedibile. Lo abbiamo fatto e vogliamo continuare a farlo insieme, perché la partecipazione e il lavoro di ‘costruzione’, per certi versi di ‘ricostruzione’, sono il nostro modo di essere e operare”.
Così il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi che, insieme ad assessore e assessori della Giunta, ha presentato oggi alla stampa il Piano di azioni e indirizzi ‘Reggio Emilia Riparte’. Poco prima lo aveva illustrato ai Chiostri di San Pietro, in un primo incontro con gli attori economici, del sindacato, dell’educazione e della cultura, dell’Università, gli Ordini professionali. 

LEGGI IL PIANO DI AZIONI “Reggio Emilia Riparte”

“Questo Piano, che contiene 150 fra azioni e indirizzi, elaborato dalla giunta e dalla struttura comunale – ha proseguito il sindaco – è la prima e più serrata risposta alla ripartenza e trae alimento prezioso dall’esperienza dalle diverse opportunità di ascolto e dai tavoli di lavoro che nei mesi della chiusura hanno elaborato risposte all’emergenza. Diverse di queste azioni sono già state realizzate, altre lo saranno a breve e altre ancora diventeranno realtà nei prossimi mesi. Il documento è stato pensato e scritto con uno sguardo ‘bifocale’: da una parte l’immediatezza e l’efficacia della salvaguardia della comunità, della prossimità alle fragilità, dell’adattamento e dell’urgenza della risposta ai bisogni consolidati e a quelli nuovi, pur in presenza di una drastica contrazione delle risorse disponibili; dall’altro la visione più ampia e complessiva, sostenuta da progetti e investimenti (partiamo da un plafond di investimenti pubblici e privati, stimabili in 500 milioni di euro dai prossimi mesi ai prossimi anni), che ci porterà alla elaborazione del nuoco Piano strategico di Reggio Emilia, cioè il Tempo delle scelte, della città e del futuro che immaginiamo e dovremo costruire.

“Questo percorso – ha spiegato il sindaco – da oggi, anzi dall’inizio della pandemia, che abbiamo chiamato il Tempo della differenza le sue azioni, al futuro prossimo che sarà il Tempo delle scelte strategiche per la città che vogliamo, è caratterizzato dalla partecipazione, dal progettare e realizzare in un lavoro utile e collettivo, in cui la Persona e la Città sono il centro e il fine. Vogliamo percorre questo cammino – come si può leggere nel documento ‘Reggio Emilia Riparte’ suddiviso nei capitoli Persone e Comunità, Città e Territorio – creando risposte che assimilino l’incertezza, ampia e sempre più evidente nei prossimi mesi; risposte il più possibile durevoli e sostenibili.
Lo vogliamo fare assieme a un sistema economico e del lavoro che sa innovare, che va sostenuto e al tempo stesso è in grado di sostenere; con un sistema aggiornato del welfare e della sanità, i cui componenti sono stati valorosi e decisivi nella provata dei mesi dell’emergenza e costantemente impegnati, come sempre, anche oggi, nella quotidianità; con i mondi della cultura e del volontariato nei suoi molteplici campi di attività, dell’educazione e della formazione a tutti i livelli.

Vogliamo farlo nei quartieri quali rete policentrica e virtuosa di una città unita, e nel centro storico luogo delle relazioni, della condivisione, delle attività commerciali ed economiche individuali, più fragili e al tempo stesso così importanti per la vita collettiva. Vogliamo farlo per l’ambiente e l’agricoltura, la mobilità sostenibile, l’economia circolare e la resilienza, la città digitale, la legalità, la rigenerazione urbana quale scelta strategica decisiva di cui il nuovo Piano urbanistico generale sarà la spina dorsale, per lo sport, le pari opportunità…
“Tutte queste nostre caratteristiche, che ben conosciamo, sono il nostro ‘essere comunità’ da sempre. Ora abbiamo imparato a reinterpretare e innovare tali caratteristiche e siamo chiamati a farlo sempre di più e sempre meglio. Perché le grandi crisi, le vicende epocali della storia, come quella che stiamo attraversando, offrono accanto ai sacrifici la possibilità di migliorarci”.

M.G.