Reggio Emilia: Ducato Estense, sabato la festa per la riqualificazione di via Ariosto e porta Castello

Con la riqualificazione e valorizzazione funzionale del tratto di via Ariosto da piazza 24 Maggio, l’antica piazza della Legna, a porta Castello (piazza Diaz) si è conclusa una nuova fase del recupero della Passeggiata Settecentesca, nell’ambito del Progetto Ducato Estense a Reggio Emilia.

La città si appresta ad accogliere i luoghi riqualificati con una festa di strada collettiva, prevista per sabato 3 giugno da mattina a sera, promossa dal Comune con la partecipazione dell’Associazione temporanea di imprese del commercio della zona e il Comitato di porta Castello, Com.Re e Coldiretti, Bologna Bridge Band, Officina Clandestina, Asineria asini di Reggio Emilia e Via Ariosto Urban Renaissance.

 

HANNO DETTO – “Con soddisfazione e gioia restituiamo alla comunità cittadina e ai visitatori di Reggio Emilia spazi urbani di grande rilievo storico, di forte potenzialità relazionale e commerciale, restituiti alla bellezza, alla qualità e al decoro che meritano – dice il sindaco Luca Vecchi – Il quartiere di porta Castello è il biglietto da visita della città storica sul versante sud e oggi, dopo i lavori di riqualificazione, questi spazi sono tornati ad essere luoghi: non più svincoli e traffico incontrollato, ma ambienti vivibili, a misura d’uomo, di incontro, di pedone e di ciclista che possono muoversi su percorsi capienti, accessibili e sicuri, luoghi più verdi, con un significato e una identità chiari.

“Restituiamo questa piazza e questa strada – conclude il sindaco – con una giornata di festa, rivolta a tutti e in particolare a bambini e famiglie, realizzata con l’impegno dei diversi attori civici, commerciali e con i residenti della zona: desidero ringraziare tutti. La festa è un invito a vivere e riappropriarsi dello spazio pubblico, a toccare con mano quanto realizzato qui ma anche nelle altre piazze e percorsi riqualificati della Passeggiata Settecentesca: un intervento reso possibile grazie ai finanziamenti dedicati del ministero della Cultura nell’ambito del Progetto Ducato Estense, che Reggio Emilia ha ottenuto con la validità riconosciuta dei progetti che ha proposto”.

 

IL PROGRAMMA DELLA FESTA – Il programma di sabato 3 giugno prevede:

·      in via Ariosto

dalle ore 9 alle 20

Mercato a cura di Com.Re e Coldiretti

 

·      tra piazza 24 Maggio e piazza Diaz

dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19

Giochi antichi con Uisp

dalle 10 alle 12.30

Musica con la Bologna Bridge Band

Passeggiate con l’Asineria – asini di Reggio Emilia

 

·      piazza 24 Maggio

alle 11

Le bellezze architettoniche e archeologiche di Porta Castello. Visita guidata con l’architetto Paolo Bedogni e l’archeologo Nicola Cassone a cura del Comitato di porta Castello

 

·      piazza Diaz

alle 12

Intervento del sindaco Luca Vecchi

 

Dall’ora di pranzo fino a sera, animazione con musica e distese a cura dei commercianti e dei locali di via Ariosto. La festa prosegue in serata al parco Cervi con RocknSanta, la Sagra di Sant’Agostino. Gli orari sono indicativi e possono subire leggere variazioni.

 

UN VOLTO NUOVO E ANTICO – L’area dell’antica porta Castello e la via Ariosto si configurano ora come un ampio parterre con una spiccata vocazione pedonale e ciclabile, in grado di comunicare una percezione di ariosa apertura e al tempo stesso di soglia e connessione fra la via Ariosto, gli altri spazi e gli edifici che la strada incontra.

Nello stesso tempo, questi luoghi possono ora reinserirsi in un contesto più ampio, riqualificato a sua volta e immaginabile come un filo rosso che collega i ‘nodi’ delle  piazze Gioberti, Roversi, della Legna e Diaz in centro storico a viale Umberto I fuori dall’antico perimetro murario della città. Questo filo ha permesso di riconoscere come appartenenti all’unico sistema della Passeggiata Settecentesca luoghi di incontro, relazione e qualità urbana, conferendo loro un’identità leggibile.

Porta Castello inoltre, punto d’accesso fra i più importanti della città storica anche in termini di afflusso di persone, è ora un luogo più sicuro e funzionale, con una maggiore vocazione alla sostenibilità, intesa come dimensione ambientale e sociale grazie all’incremento del verde, con la messa a dimora di decine di nuovi alberi; al potenziamento e alla protezione della mobilità pedonale e ciclabile; alla riorganizzazione della circolazione e della sosta; all’attenzione rivolta all’accessibilità per tutte le persone con disabilità.

Come da progetto, l’intervento, finanziato dal ministero della Cultura (Mic) con 800.000 euro, ha portato alla riconfigurazione della strada con la creazione di una piazza pedonale e alberata a sud-est dell’area dell’antica porta e la riorganizzazione del parcheggio alberato a sud-ovest.

L’area antistante i palazzi di Edilizia residenziale sociale (lato ovest di via Ariosto) è oggetto di un successivo intervento finanziato con 150.000 euro dall’Amministrazione comunale.

 

COSA SI È FATTO PUNTO PER PUNTO – Nel dettaglio le opere e le azioni realizzate:

·         inserimento di 28 nuove alberature: in piazza Diaz aceri campestri disposti ‘a foglie di platano’, nel parcheggio a sud-ovest filari di aceri campestri a ombreggiare i posti auto;

·         allargamento dello spazio ciclopedonale sul lato est di via Ariosto, favorendo i percorsi sia pedonali sia ciclabili (in considerazione fra l’altro dell’aumento di pedoni e ciclisti nella zona a seguito dell’apertura della nuova sede universitaria al palazzo Baroni (già Seminario);

·         riorganizzazione dei percorsi veicolari in entrata e in uscita dalla città storica, finalizzati alla messa in sicurezza e a una migliore gestione del traffico;

·         riordino del sistema della sosta attraverso la delocalizzazione dei posti auto (situati attualmente a est) nel parcheggio a sud-ovest, che viene implementato;

·         sostituzione delle pavimentazioni attuali con pavimentazioni in calcestruzzo architettonico, in analogia con quelle realizzate nel viale Umberto I;

·         creazione di una nuova piazza alberata e completamente pedonale sul lato est di piazza Diaz;

·         inserimento di nuovi elementi di arredo urbano;

·         rifacimento dell’illuminazione pubblica con corpi illuminanti su palo o a muro in continuità con la Passeggiata Settecentesca e il centro storico;

·         eliminazione delle barriere architettoniche.

IL CONCEPT DEL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE

LA PORTA E IL “FIUME” DI PERSONE

 

L’architetto Marzia Zamboni, progettista, ha individuato tre temi generatori del progetto, che hanno riconvertito uno spazio urbano, prima svincolo indefinito, in un luogo con significati chiari e leggibili:

 

·          un “tappeto” come soglia: alla base c’è l’idea di creare una sorta di grande parterre, un ‘tappeto’ che parte dal viale di Circonvallazione e raggiunge piazza della Legna, andando a lambire le cortine edilizie. Una sorta di grande parterre, in grado di comunicare una percezione di ariosa apertura e al tempo stesso di soglia e connessione fra via Ariosto, gli altri spazi e gli edifici che la strada incontra;

·          il flusso delle persone come guida: porta Castello è snodo nevralgico di accesso al centro storico. Ogni giorno un flusso di persone, soprattutto a piedi e in bicicletta attraversa la Circonvallazione in quel punto, per dirigersi nel centro cittadino e viceversa. La sottolineatura di questo flusso ha indotto a rettificare la sede stradale di accesso al centro ed a evidenziare con maggior forza le vocazioni di ciclo-pedonalità dello spazio pubblico circostante.

Si è scelto di rafforzare questa caratteristica, in particolare sul lato est, per creare una spina dorsale del sistema urbano di attraversamento della Passeggiata, assecondando il percorso naturale scelto da persone a piedi o in bicicletta, calcando il ritmo dell’antico tracciato del torrente Crostolo;

·          la porta come accesso e “filtro”: l’area nei pressi dell’antica Porta è diventata spazio identitario e riconoscibile nel percorso della Passeggiata, poiché esso viene restituito in parte cospicua alla fruizione pedonale.

Questo spazio è stato pensato come un tappeto che si dilata e trasforma il ‘vuoto urbano’ in un ‘pieno di senso’: isole per la sosta delle persone, pertinenze per chioschi, aree per il parcheggio delle auto.

Si è reso riconoscibile il luogo e segnato un passaggio chiaro. Si è scelto pertanto di ampliare gli spazi pedonali, creando aree più distese dove nuove alberature agiscono da filtro tra i viali trafficati e il ritmo più lento dell’area storica, e allo stesso tempo si pongono come invito ad accedere al nuovo luogo e alla città storica.