Reggio Emilia contro Israele: “Smisurato uso dell’esercito ai danni dei civili in Palestina. Si faccia indagine internazionale”

Il Consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato – con 18 voti favorevoli (Pd, SI, Art. 1 – Mdp, M5S) e 3 voti contrari (Gruppo Misto, FI, Lega Nord) – una mozione dei consiglieri De Lucia, De Franco, Lusenti e Vergalli, contro le repressioni dell’esercito israeliano ai danni dei civili in Palestina (leggi qui integralmente la Mozione votata e approvata nella seduta del 1 Ottobre 2018).

“Nel corso delle ultime settimane -scrivono gli amministratori autori della Mozione- si è assistito ad una durissima repressione da parte delle forze armate israeliane delle proteste pacifiche della popolazione palestinese dei territori Palestinesi Occupati, nell’ambito delle mobilitazioni popolari contro le politiche di occupazione israeliane, contro il blocco illegale israeliano della Striscia di Gaza e per il diritto al ritorno dei rifugiati protrattesi fino al 15 maggio, ricorrenza del 70° anniversario della fondazione dello stato di Israele che i palestinesi ricordano come il Giorno della Nakba (Catastrofe)”.

“La repressione israeliana ha causato a partire dal 30 marzo 2018 più di 100 morti e oltre 10000 feriti tra i manifestanti”, “La decisione del governo USA di trasferire da Tel Aviv a Gerusalemme la sede della propria rappresentanza diplomatica è avvenuta nonostante le proteste dei palestinesi”….

Il Consiglio comunale di Reggio Emilia esprime profonda preoccupazione per il ripetersi di gravi episodi di repressione e per l’uso smisurato ella forza da parte dell’esercito israeliano contro la popolazione civile palestinese, in particolare nella Striscia di Gaza. Si unisce alle richieste di un’indagine internazionale indipendente e chiede che vengano prese misure efficaci per proteggere la popolazione civile. Chiede che la comunità internazionale si adoperi per fare assumere a Israele le proprie responsabilità in quanto Paese occupante per il trattamento della popolazione civile secondo quanto previsto dal diritto internazionale umanitario. Chiede al Governo italiano e agli organi della Unione Europea di impegnarsi per la sospensione delle forniture di armi e attrezzature militari come chiesto anche da Amnesty International”.

nsr