Reggio Calcio, lezioni di inglese a distanza per gli atleti del vivaio. Intervista al tecnico Soufian Kessabi

Dopo gli allenamenti in video da fare a casa la Reggio Calcio continua a combattere lo stop forzato causa Covid-19 offrendo ai ragazzini un servizio gratuito legato alla scuola, precisamente all’apprendimento della lingua inglese. A ideare tale progetto è stato il 29enne Soufian Kessabi, un tecnico della Reggio Calcio di origini marocchine, collaboratore tecnico di Michael Soncini e Mehdi Russo coi ragazzini del 2007 e 2008, che, visto il momento di inattività ha proposto ad alcuni genitori, attraverso la società, di fare lezioni a distanza ai ragazzini, via Skype, un’iniziativa che sta raccogliendo grande successo da parte di allievi e genitori.

Soufian, da dov’è partita questa iniziativa?
“Non mi piace stare a casa con le mani in mano e quindi mi sono inventato questa attività che, in un momento come questo, credo sia particolarmente interessante per i nostri giovani atleti e nel contempo mi permette di tenermi impegnato ogni giorno. Ho studiato in Inghilterra dove mi sono laureato alla Oxford Borookes University in Scienze motorie e in Business management, infatti la mia laurea è precisamente in Sport business management. Tra l’altro mi piace molto insegnare inglese, visto che sono praticamente madrelingua, e quindi mi sono messo a disposizione della società e dei nostri ragazzi”.

Una laurea in Sport business managements ti dovrebbe permettere svariate possibilità professionali. Cosa fai nella vita a parte insegnare calcio nella società biancorossa?
“Lavoravo negli Stati Uniti, fino a poco tempo fa, in una compagnia di crociere, ma sono rientrato in Europa qualche mese fa per farmi operare a una spalla e ora sto facendo la riabilitazione. Adesso sono fermo a livello professionale, in attesa di guarire bene e sto dando una mano alla Reggio Calcio con i 2007 e i 2008”.

Qual è il tuo sogno professionale, l’obiettivo che vuoi raggiungere nella tua vita?
“Mio fratello è un procuratore di calcio. Segue tutto il nord Africa per conto del procuratore Andre d’Amico e io vorrei lavorare assieme a lui nel mondo del calcio professionistico. Ho 29 anni e ho deciso che quella la mia strada: seguire il percorso che sta facendo mio fratello Salim, che attualmente vive in Marocco”.

Tornando alla Reggio Calcio, quando hai iniziato con questo progetto?
“Con un ragazzino sto lavorando da una decina di giorni, ma questa settimana sono partito con altri ragazzi, ben 18 in tutti. Ho deciso di seguire sei ragazzi a settimana con lezioni individuali: faccio due ore al giorno, una per ogni ragazzo, il lunedì, il mercoledì e il venerdì. La prossima settimana ne seguirò altri sei e così via quella dopo, per un totale di 18, poi ricomincerò con quelli che sto vedendo questa settimana, rigorosamente via web”.

Perché non fai lezioni di gruppo?
“Perché ogni ragazzo ha un livello diverso e a questa età non è semplice mantenere alta l’attenzione soprattutto se sono assieme, anche se uniti da un monitor. Inoltre, a volte la tecnologia è quella che é quindi avere più persone può essere un problema”.

I genitori sono soddisfatti? Immagino che le richieste non siano solo 18…
“No, sono diverse, ma ho dovuto stoppare gli altri genitori, almeno per adesso. Vedremo come gestire eventualmente la cosa, ma per ora di più non posso prenderli”.

Come prepari le lezioni, trattandosi appunto di ragazzi con livelli diversi?
“Mi metto d’accordo col ragazzino e col genitore prima per capire a che punto è il ragazzo poi preparo la lezione il giorno prima e via… Il primo ragazzino con cui ho iniziato a fare questa cosa, un 2006, che seguo da dieci giorni, si sta trovando molto bene, tant’è che adesso parto con gli altri 17”.

Cosa ti dicono i genitori?
“Sono felicissimi e adorano questa iniziativa; inoltre sono davvero contenti che i loro ragazzi giochino alla Reggio Calcio che ha potuto mettere a loro disposizione questo servizio gratuito. Alcuni mi hanno chiesto di continuare a pagamento anche dopo la pandemia, ma… vedremo”.

E’ sempre uno sbocco professionale anche questo, non trovi?
“Certo, ma vorrei tenerlo come secondo o terzo lavoro. Grazie al web, comunque, in qualunque parte del mondo io sia potrò seguire sempre i ragazzi. In Austria, dove mi sono fatto operare alla spalla alcuni mesi fa, ero stato assunto in una scuola dove avevo sei-sette ragazzini al mattino e altrettanti al pomeriggio e ho capito grazie a quell’esperienza che sono portato per l’insegnamento, soprattutto della lingua inglese. Ho avuto la fortuna di averlo imparato ad alti livelli, avendo studiato in Inghilterra e avendo conseguito varie certificazioni, quindi è indubbio che anche questa soluzione sia un’ipotesi professionale, ma il mio sogno resta quello di diventare un procuratore e vivere nel mondo del calcio”.

Lorenzo Chierici
(Nelle foto, l’allenatore e insegnante di inglese Soufian Kessabi con la maglia della Reggio Calcio, poi mentre sta insegnando ad un ragazzino on line)