“Ho deposto un cuore rosso, nel giorno di San Valentino, sul cippo in via Buozzi, dove mia figlia è stata uccisa 25 anni fa. E’ stato rubato e mi domando come si può profanare la memoria di mia figlia in quel modo. L’inciviltà e la maleducazione di un gesto tanto grave mi toglie il respiro, ma anima ancor più la mia volontà di continuare a lottare in ricordo di Jessica contro ogni violenza, abuso e ingiustizia. Al mio amore grande”.
Il grido di dolore straziante è quello di Giuliana Reggio, mamma di Jessica Filianti, uccisa a soli 17 anni nel marzo del 1996 in via Buozzi dall’ex fidanzato.
La mamma da allora non ha mai smesso di lottare per onorare la memoria della figlia e per aiutare con lodevoli iniziative altre ragazze affinchè non diventino vittime di femminicidio.
Un impegno profuso con passione e costanza, coinvolgendo anche altri cittadini e politici, come Cinzia Rubertelli, Capogruppo di Alleanza Civica che da sempre si batte al fianco di Giuliana Reggio per tradurre in scelte amministrative le proposte che emergono durante le iniziative.
“Si faccia chiarezza subito con il sistema delle telecamere. Occorre identificare chi compie gesti così indegni indegni”, ha dichiarato la Rubertelli all’indomani di quel deplorevole furto.
Al di là del valore economico di un cuoricino rosso, è avvenuta una violazione molto più profonda e subdola: è stato profanato un dolce gesto d’amore di una mamma per la propria adorata figlia.
mb