Presentato “Il pugile reggiano”: 100 anni di boxe. Serata con grandi ospiti alla Olmedo

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foto del match che si è svolto il 25 aprile 1946 in piazza Cavour (oggi piazza Martiri del 7 Luglio) 

Lo sapevate che negli anni ’20 un pugile fenomeno antifascista, poi costretto all’esilio in Francia, e il suo compagno di guantoni camerata si allenavano insieme in uno stallino di via Parisetti? O che il nostro “Gino” Bondavalli, prima di essere il campione dei campioni, era considerato una mezza tacca nella palestra “Dux”? O che negli anni ’80 il team guidato dal maestro Sergio Cavallari raggiunse un primato non ancora eguagliato: tre pugili professionisti campioni d’Italia contemporaneamente in tre categorie diverse?

In una serata di gala andata in scena nella sede di Olmedo, main sponsor della Reggiana Boxe, il presidente Luca Quintavalli (che è anche direttore sportivo della Reggiana Boxe) ha accompagnato i tanti ospiti invitati in un viaggio nella memoria, fino ai successi dei giorni nostri. Un centinaio di partecipanti, tra cui alcuni giocatori della Reggiana, membri del Gruppo Vandelli e l’atleta paralimpica Francesca Porcellato (11 ori in carriera) e grande amica di Quintavalli. Commovente il ricordo di Sergio Cavallari, che per 40 anni tondi ha retto le sorti del pugilato reggiano, fino al passaggio di testimone di due anni fa. <Lascio in buone mani la boxe reggiana. E sono convinto che presto i risultati che ho raggiunto io saranno probabilmente superati>, è stato il bel messaggio lanciato dal “grande vecchio” della noble art

Durante la serata è stato presentato il prezioso volume “Il pugile reggiano”, frutto di una ricerca storica condotta da Giacomo Mazzali e Giacomo Giovannini e finanziato da Olmedo, dove si ricostruiscono i 100 anni di storia della boxe reggiana, con alcune scoperte sensazionali. La prima sicuramente è quella del primo documento che attesta l’esistenza di un movimento pugilistico a Reggio. Una richiesta di finanziamento al Comune da una società che nel 1922 si chiamava “Aquilas” e raccoglieva molti esponenti del mondo militare reggiano. Ma poi impressionano anche le storie di esilio e povertà che hanno caratterizzato tanti pugili della nostra provincia. Così come l’incredibile foto scattata il 25 aprile 1946, primo anniversario della Liberazione, dove fu allestito un ring in piazza Cavour (oggi piazza Martiri del 7 Luglio): migliaia di persone accalcate all’esterno delle corde per assistere allo sport che fino a quel momento era il più seguito della città. 

Ospite d’onore della serata il professor Mario Ireneo Sturla, riferimento mondiale della medicina sportiva pugilistica (fa parte della commissione medica della Wbc). <L’Emilia-Romagna è nel mio cuore, vedere la fotografia di Giannetto Cimurri mi ha commosso anche perché ho fatto 27 tour de France. Il 23 dicembre inoltre io sarò qui a fare il medico per Mattia De Bianchi. Tutti i titoli di Bertozzi li ho fatti io. Valentino Manca è stato fondamentale per me: mi ha portato a cambiare regolamento sanitario, perché mi dispiaceva che il pugile seppur ferito ma in vantaggio dovesse abbandonare. Insomma, Reggio è nel mio cuore e sono sempre contento di tornare>. Impossibile non ricordare il mitico “Rumble in the jungle” a Kinshasa nel 1974, dove Muhammad Alì combatté con George Foreman, un match dove Sturla era presente come medico di gara.

Significativa la presenza dell’assessore Raffaella Curioni: <In questi giorni ho letto Il Pugile Reggiano e sono rimasta impressionata da questa lunga e importante storia del pugilato a Reggio Emilia, perché non la conoscevo. Ha incontrato tanti spazi della città, dal teatro Valli a piazza San Prospero: questo mi ha sorpreso. La boxe è una grande protagonista anche nel fare inclusione e integrazione, richiamando “dalla strada” chi forse non ha tante possibilità, che così trova una propria dimensione. Sono venuta a visitare lo spazio dove vi allenate – ha poi detto rivolgendosi a Quintavalli – e ho visto una cosa stupenda: da bambini piccoli così a persone adulte, tutte insieme in palestra. Forse lo spazio non è del tutto adeguato ormai. Ma siamo al lavoro, con una visione sullo sport e anche sulla boxe.
E voi ve lo meritate>. Il direttore sportivo ha confermato le impressioni dell’assessore, precisando che <lo spazio chiaramente non è più confacente, ma dipende anche da quanto siamo cresciuti. Quando siamo arrivati, il Mirabello sembrava enorme. Ora non ci stiamo più>.

Una impressione confermata dai numeri sciorinati dal presidente della Reggiana Boxe Olmedo, Emiliano Martinelli: <Quello che stiamo facendo è evidente. Abbiamo raggiunto la cifra mai avuta prima di 500 tesserati. Siamo una società che per risultato sportivo, numero di tesserati e match dovremmo essere la prima società in Italia, su 1060 società totali. Facciamo gli scongiuri e aspettiamo le classifiche federali, ma la seconda è distanziata di parecchio>.

La serata è stata anche l’occasione per ricordare il grande appuntamento del 23 dicembre al PalaFanticini, dove Mattia De Bianchi difenderà il titolo del pesi Piuma e dove i reggiani potranno assistere a una miriade di grandi match con alcuni dei pugili migliori saliti sul ring nei mesi scorsi (compreso il neo-campione italiano dilettanti Giacomo Giannotti).